L’incendio di Notre-Dame è stato un evento che ha tenuto col fiato sospeso e le lacrime agli occhi non solo i cattolici, ma tutta la Francia e moltissimi nel mondo, dato l’incommensurabile valore artistico, storico e architettonico dell’edificio.
Jean Jacques Annaud rende omaggio alla cattedrale, costruita tra il XII e il XIII secolo, nonché ai numerosi vigili del fuoco che si sono coraggiosamente e letteralmente buttati tra le fiamme per rendere possibile un intervento rischiosissimo in un luogo il cui significato simbolico supera anche l’essenza materiale della struttura.
Interpretato volutamente da attori poco conosciuti, per non togliere il merito ai tanti reali pompieri implicati, il film è stato girato in parte in studio e in parte nella cattedrale di Saint-Etienne a Bourges (copia fedele di Notre-Dame). Annaud non sposa alcuna delle ipotesi sull’origine del focolaio che presto diede inizio al terribile rogo, ma di certo non fa sconti alle tante leggerezze commesse quando ancora si poteva intervenire prontamente: divieti di fumare trascurati, impianti di sicurezza non revisionati, tubature antincendio vecchie e bucate, allarmi ignorati, per non parlare del traffico e dei cantieri che hanno impedito ai pompieri delle caserme vicine la tempestività che avrebbe potuto evitare il crollo rovinoso del tetto.
Ad aumentare ulteriormente la drammaticità della vicenda, Annaud dà grande spazio al salvataggio delle reliquie presenti nella cattedrale: un chiodo, frammenti della croce di Cristo e la corona di spine posta sul capo di Gesù durante la passione (che è di proprietà della Repubblica Francese, essendo stata acquistata coi fondi dello stato a Costantinopoli da Luigi IX, il Re fatto santo dalla Chiesa). La corsa frenetica per arrivare ad aprire la cassaforte che custodisce le reliquie prima che le fiamme la divorassero, i coraggiosi tentativi per arginare le fiamme, le immagini riprese da tutti i media del crollo della cuspide sono ancora il riaprire una ferita lancinante, appena mitigata dalle promesse di ricostruzione arrivate dallo Stato e da privati, nella speranza che quanto accaduto non abbia a ripetersi né a Parigi, né altrove.
Beppe Musicco
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