“Il Professore”, così le prostitute di una casa romana chiamano il bizzarro quarantenne che esegue per loro piccole commissioni quotidiane in cambio di vitto e alloggio: è un uomo un po’ infantile che spesso, involontariamente, si estrania dalla realtà che lo circonda, rifugiandosi in un mondo tutto suo. Un giorno è incaricato di andare a trovare in ospedale “la Marchesa”, una vecchia conoscenza che ha tentato di togliersi la vita. Dall’incontro tra due solitudini nascerà un’amicizia sincera.,Trasposizione del racconto omonimo di Franco Lucentini, il film di Emidio Greco cerca di esprimere con la stessa delicatezza del libro la malinconia di un rapporto indefinito e inaspettato, unico barlume di speranza nella confusione di due vite ugualmente infelici, anche se molto diverse. Accade però che la descrizione di figure dalla personalità sfuggente nonché del naturale feeling che si crea tra loro è demandata quasi unicamente alla bravura di Battiston e della Angiolini (il primo in particolare), che ovviamente non basta a tenere in piedi l’intera pellicola. La giusta scelta di non sporcare con inutili fronzoli l’essenzialità della trama perde di valore per la mancata resa visiva dell’intimismo proprio del racconto. La visita del Professore agli scavi della Villa Adriana a Tivoli dovrebbe ad esempio costituire uno snodo fondamentale nella storia, ma questo lo si capisce solo perché da quest’episodio prende spunto il titolo. Con un certo sforzo interpretativo, si può ipotizzare che la grandiosità delle rovine smuova la coscienza del protagonista, costretto solitamente e forse da sempre ad una vita mediocre e priva di punti di riferimento; sono però supposizioni dettate dalla logica, non certo ispirate dalla sequenza piatta e piuttosto frettolosa che mostra le statue e le colonne osservate dal Professore. E la comprensione logica esclude la meraviglia o la commozione.,Maria Triberti

Notizie degli scavi
L’incontro tra uno spiantato che vive presso una casa chiusa e un’ex prostituta reduce da un tentato suicidio.