Tratta dal racconto “The Golden Man” di Philip K. Dick (autore di numerosi scritti di fantascienza, uno su tutti “Ma gli androidi sognano pecore elettriche?”, da cui fu tratto “Blade Runner” di Ridley Scott), “Next” è un godibile film d’azione, tutto incentrato sulla figura di Cris Johnson / Nicolas Cage, conosciuto come l’illusionista Frank Cadillac, specializzato negli spettacoli di magia e dotato dell’innata dote di vedere nel futuro fino a due minuti.,In poco più di un’ora e mezza di pellicola (dettaglio non da poco per il genere), il film riprende un tema già visto in passato (vedi soprattutto “Minority Report” e “Paycheck”, non a caso tratti anch’essi da romanzi di Philip Dick), incentrandosi sulla possibilità per l’uomo di vedere nel futuro e sull’uso che di questo è possibile fare. ,Ma se nei due film citati tale tema viene guardato con maggiore attenzione e spessore, in “Next” resta un semplice spunto, tutto a vantaggio dell’intrattenimento.,Nell’evolversi della storia, infatti, la dote di Johnson diviene il cardine sul quale l’FBI, capitanato dall’arrembante agente Callie Ferries (una Julianne More non nella sua migliore performance), incentra le proprie speranze di poter sventare un imminente attacco terroristico sul suolo americano.,La dote di vedere fino a due minuti nel futuro trova la sua eccezione nella visione di una donna (la bellissima Jessica Biel), il cui incontro e innamoramento riesce a vedere ben al di là di questo breve lasso di tempo. Per questa visione, Johnson per una settimana due volte al giorno nove minuti dopo le otto (del mattino e della sera) si reca in un pub dove sa che la incontrerà. E in effetti alla fine la incontra e, come aveva previsto, si innamorano.,Ed è all’interno di questo incontro che si concentrano le poche riflessioni sul tema: la più esplicita si concentra in un dialogo tra i due durante un viaggio che fanno insieme.,Lui: “E’ incredibile non credi? Sono entrato in quel locale e ti ho incontrato, e ora sono qui che viaggio con te. Destino. Tu credi nel destino?”,Lei: “Anche se il destino esiste, io non credo di volerlo conoscere. Insomma se ogni cosa che facciamo è prefissata, che senso avrebbe? La vita dovrebbe essere una sorpresa. Non ti pare?”.,Lui: “Sarebbe bello”.,In questo dialogo forse per Johnson la sua più che una dote gli appare una prigione. Con poche parole lei gli mostra che forse la vita è più bella vissuta sorprendendosi continuamente di quello che accade.,Spunto interessante, che avrebbe meritato senz’altro di essere approfondito.,Cristiano Fieramonti,