Edward Magorium (un Dustin Hoffman dall’aspetto scapigliato come lo abbiamo visto negli spot dei canali satellitari) ha 243 anni e da tempo immemore gestisce un negozio di giocattoli, una piccola e antica costruzione dal tetto a punta incuneata tra due palazzoni moderni. Magari definirlo solo un negozio di giocattoli è un po’ riduttivo, visto che tutto quello che si trova nella bottega delle meraviglie è dotato di vita propria e agisce più secondo le misteriose leggi della magia che secondo quelle della fisica. Comunque Magorium ormai è stanco e ha deciso di passare il testimone alla sua commessa, Molly Mahoney (Natalie Portman). Quando Magorium la mette a parte del suo progetto, Molly entra in crisi: non si sente capace del compito, anche perché già deve sopportare il fatto di essere stata una bambina prodigio al pianoforte, ma che non riesce più a comporre. Il film si propone come una metafora dell’innocenza e della fantasia, che permettono di vedere cose che sfuggono a chi è impegnato solo nella prosaica attività quotidiana, come è il caso di Henry, il contabile che cerca di mettere ordine tra le fatture di Magorium. Naturalmente anche lui, aiutato anche da Molly e da un bambino solitario che colleziona cappelli e frequenta il negozio, ritroverà la sua innocenza. Molly in compenso ritroverà l’ispirazione e tutti potranno felicemente continuare l’opera di Mr. Magorium. Pur non essendo né nuovo né originale come storia e contenuti “Mr. Magorium” sfoggia una serie di gradevoli effetti speciali, concentrati nel magico negozio, che faranno spalancare gli occhi ai più piccoli e personaggi accattivanti nella loro disarmante tenerezza (sembrerà strano, ma è un film senza cattivi). Da notare che il regista (esordiente) del film è Zach Helm, già sceneggiatore di uno dei film più originali del 2006: “Vero come la finzione”, nel quale Dustin Hoffman interpretava un altrettanto bizzarro docente universitario.,Beppe Musicco

Mr. Magorium e la bottega delle meraviglie
Il proprietario di un magico negozio di giochi vuole cedere l'attività alla sua giovane commessa, che però non si sente all'altezza del compito. Ma così il negozio rischia la chiusura…