In Moonfall la Luna sembra preda di una forza aliena che la sta facendo uscire dalla sua orbita. Questo causa una serie di cataclismi a ripetizione sulla terra che sembra non avere scampo. L’ex astronauta e dirigente Nasa Jocinda organizza una spedizione con il pilota Brian e un complottista di nome KC Houseman, convinto che la Luna sia in realtà una costruzione realizzata da extraterrestri. Riusciranno a salvare il mondo?

Sci-fi e catastrofic movie ad alto impatto visivo, Moonfall è diretto da Roland Emmerich, avvezzo a film spettacolari e ricchi di effetti speciali quali The Indipendence Day, The Day After Tomorrow – L’alba del giorno dopo e 2012. Una produzione ad alto budget che ha come punto di forza proprio le scene relative ai disastri ambientali causate dalla Luna ormai fuori controllo orbitale e quelle ambientate nello spazio. Il resto del film fa abbastanza discutere o è debole. Per prima cosa, se vogliamo, Emmerich sembra dare adito a tutte quelle tesi complottiste e anti scientifiche che spopolano in questi anni. Lo fa partendo dall’idea che la Luna non sia un astro naturale ma una costruzione di menti aliene sopraffine. E questo fa perdere di pathos e credibilità al film. Come lo scontro finale tra gli astronauti e la micidiale forza extraterrestre che altro non è che Intelligenza Artificiale fuori controllo che, per continuare ad esistere, deve eliminare tutto ciò che è organico e tecnologico.

Il lato umano della storia – ovvero le vicende legate ai protagonisti Jocinda (Halle Berry), Brian (Patrick Wilson) e KC (John Bradley) – inoltre, è piuttosto prevedibile e scontato: Brian vive solo e ha problemi con il figlio diciottenne; Jocinda è una madre single e KC è un semifallito cui crede solo l’anziana madre. Un film che non aggiunge molto alla carriera di un regista solido ed esperto come Emmerich e che lascia un po’ di amaro in bocca per un film che poteva essere più efficace e credibile come storia. Effetti speciali a parte.

Stefano Radice

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