Paul W.S. Anderson è il regista che ha portato sul grande schermo, tra il 2002 e il 2016, la saga del videogioco Resident Evil, sempre con Milla Jovovich come protagonista. Ora la coppia si ricostituisce per Monster Hunter, un altro prodotto della Capcom da vedere al cinema, in cui (tanto per cambiare) la Jovovich interpreta un’eroina che deve fronteggiare una sorta di Apocalisse nella quale però, invece che i defunti (come in Resident Evil), si trova davanti degli orribili mostri.
Milla nel film è il capitano Artemis del corpo dei Rangers americani e capo di una pattuglia in esplorazione in un deserto del Medio Oriente. Durante una spaventosa tempesta di sabbia e scariche elettriche, i soldati e i loro mezzi si ritrovano in un analogo deserto di un altro universo, ma subito devono fare i conti con un mostro spaventoso che corre sotto la sabbia, sbuca all’improvviso e sbrana tutto quel che trova. Rimasta sola, dopo che i suoi soldati sono stati tutti uccisi, Artemis viene catturata da enormi ragni che escono dalle loro tane al crepuscolo, ma riesce a sfuggire prima di essere divorata, e viene salvata da un solitario cacciatore (Tony Jaa), che la porterà dal suo capo, l’Ammiraglio (Ron Perlman), che le spiegherà l’origine del passaggio tra i due universi e il pericolo di un mostro ancora più terrificante e imbattibile, che seguirà Artemis nel suo viaggio di ritorno sulla Terra, e contro il quale anche l’esercito americano poco potrà fare.
I pregi e i difetti del film stanno tutti nell’essere dichiaratamente figlio di un videogioco: i personaggi non presentano alcun approfondimento psicologico (i rapporti tra Artemis e i soldati sono solo un proforma, prima che questi ultimi vengano uccisi tutti nelle prime scene del film; il personaggio dell’Ammiraglio sembra esistere solo per poter mettere nei titoli Ron Perlman); i mostri non brillano certo per originalità (uno ricorda il serpentone di Dune, i ragni sembrano gli stessi di Starship Troopers, il drago delle scene finali… beh, quello è un classico drago sputafiamme). I combattimenti sono ovviamente l’occasione per mostrare il perdurante atletismo di Milla Jovovich, che non esita a sbarazzarsi della goffa tenuta mimetica dell’esercito per indossare una sorta di armatura in pelle e acciaio che mette in bella evidenza come il tempo non abbia scalfito la sua prestanza fisica.
Ma coloro che si appassionano ai duelli con i mostri troveranno comunque grandi momenti di soddisfazione, nei quali si passa dalle armi bianche ai bazooka e viceversa, e con una scena degna della Hollywood degli anni 40, con la Jovovich che usa il pugnale per scendere tagliando la pelle del mostro, come Douglas Fairbanks lacerava le vele delle navi. Chissà che Paul W.S. Anderson non sia un estimatore dei vecchi film di pirati.
Beppe Musicco
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