Mia è una quindicenne piena di vita, tra scuola, amicizie, pallavolo. Non ha problemi, a parte le fisiologiche discussioni con i genitori Valeria e Sergio. La sua vita cambia quando si innamora di Marco, un ventenne che inizialmente sembra darle molto ma lentamente diventa sempre più ossessivo, possessivo, morboso e violento…
Ivano De Matteo torna a trattare l’argomento del rapporto genitori-figli dopo i riuscitissimi Gli equilibristi e I nostri ragazzi. E lo fa accendendo i riflettori su una famiglia come tante, dove la quindicenne Mia (Greta Gasbarrini, all’esordio sul set) cerca i suoi spazi, ha i suoi segreti che condivide con le amiche, vive con spensieratezza la sua giovane età. E la sua crescita mette in difficoltà i genitori. Non tanto la madre Valeria (Milena Mancini), più in sintonia con la figlia, quanto il padre Sergio (Edoardo Leo) che non sempre ha i tempi e i modi giusti per farsi ascoltare o per riuscire a dialogare con la ragazza. Ma siamo nell’ambito di dinamiche normali e da vita quotidiana. La situazione si complica quando Mia si innamora di Marco (Riccardo Mandolini, segnalatosi nella serie Baby). I suoi cambiamenti di comportamento e di atteggiamento diventano ancora meno comprensibili ai genitori e portano Sergio a provare vera gelosia nei confronti della figlia.
De Matteo descrive molto bene la deriva di questo amore adolescenziale così totalizzante ma anche pericoloso e soffocante, che porta Mia a estraniarsi da tutto e tutti e a essere manipolata dalla forte personalità di Marco. E racconta molto bene anche l’impotenza dei genitori e la loro impossibilità a ritrovare il dialogo con Mia. Un amore così tossico non può che avere conseguenze pesanti anche quando arriva il momento del primo rapporto sessuale molto forzato, anzi violento, che per Mia è uno shock che la fa piombare in un periodo nero da cui si riprende con l’aiuto delle amiche, soprattutto Anna (Alessia Manicastri), e dei genitori. Dietro l’angolo, però, c’è il colpo basso del revenge porn con le conseguenze drammatiche e devastanti che comporta sulla fragile psicologia di una ragazza indifesa che trova solo una drammaticissima via di uscita da una situazione insostenibile.
I temi posti dal regista, come si vede, sono davvero tanti. Lo suo sguardo di De Matteo sulle dinamiche di questa famiglia è acuto, credibile e molto realistico. Peccato che a un certo punto il film si inceppi. Anziché andare ulteriormente al fondo dei problemi trattati per due terzi del racconto, in un crescendo emotivo forte che fa sobbalzare il pubblico in sala, Mia si trasforma in una sorta di revenge movie con il personaggio di Sergio impegnato a saldare i conti con Marco per il male arrecato alla figlia; la storia perde forza e un po’ si perde soprattutto nel finale. Al di là di questo aspetto, va sottolineata la bravura del regista a dirigere un cast all’altezza in tutti i ruoli. Bravo Edoardo Leo (e non è una sorpresa) in un ruolo drammaticissimo, così come Milena Mancini. Un plauso particolare però va fatto anche alla esordiente Greta Gasbarrini e a Riccardo Mandolini che rende molto bene un personaggio davvero respingente. Cameo per Vinicio Marchioni.
Stefano Radice
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