In Memory, Alex Lewis è un sicario spietato sul viale del tramonto perché malato. Riceve l’ordine per una nuova missione al El Paso (Texas): eliminare due persone legate a un giro di prostituzione. Quando viene a sapere che una delle vittime è solo una ragazzina, si rifiuta di portare a termine il compito affidato. Questa decisione lo mette in pericolo e la sua unica possibilità è eliminare uno a uno i mandati, fino ad arrivare al vertice dell’organizzazione criminale, guidata dall’imprenditrice immobiliare Davana Sealman. Sul traffico di prostituzione, però, indaga anche l’agente dell’Fbi, Vincent Serra…
Memory è un action thriller dai toni cupi e diretto dalle mani esperte di Martin Campbell, già regista di Casino Royale, La maschera di Zorro e Green Lantern, un flop da cui il regista ha fatto fatica a riprendersi, concentrandosi su film meno ambiziosi tanto che era dal 2011 che un suo lungometraggio non usciva in sala in Italia ma direttamente in home video. Memory è il remake di un film belga del 2003 e, per realizzarlo, Campbell si è affidato a un volto noto per gli action e i revenge movie come quello di Liam Neeson. Il suo Alex è sì un killer spietato ma è anche un uomo che sta facendo i conti con la fine della sua vita (è malato di Alzheimer) e ha un suo codice morale, rifiutandosi di uccidere una bambina; Neeson, comunque, è carismatico e a suo agio nei panni di Alex. Il punto nevralgico del film è il suo confronto con Vincent Serra, un bravo Guy Pearce (che si vede troppo poco al cinema) che sa dare il giusto tono di complessità, introversione e solitudine al suo personaggio, il migliore del film. Tra i due nasce quasi una sorta di intesa con lo scopo di fermare, con modalità e logiche diverse, la banda criminale.
Se le scene action sono ben dirette, violente il giusto, ed efficaci, l’aspetto debole di Memory sono soprattutto i cattivi, troppo poco credibili per essere a capo di una potente organizzazione. E, duole dirlo, a essere poco riuscito, è soprattutto il personaggio di Davana Sealman interpretato da Monica Belluccci cui non si addice questo ruolo di dark lady disposta a tutto pur di proteggere il figlio, coinvolto nel giro di prostituzione minorile. Il film, ora disponibile su Prime Video, si fa vedere ma con un maggior approfondimento dei personaggi e della sceneggiatura talvolta troppo prevedibile, avrebbe potuto essere più efficace.
Stefano Radice
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