Difficile, quando si guarda Marry Me – Sposami non pensare a Notting Hill, il film del 1999 con Julia Roberts e Hugh Grant. Se là c’era una donna apparentemente inavvicinabile che si innamorava di un oscuro libraio, qui la protagonista (Jennifer Lopez) interpreta praticamente sé stessa nei panni della cantante Kat Valdez, seguita sui social da milioni di persone e che decide di sposare, durante un concerto seguito da mezzo mondo, il suo fidanzato Bastian (Maluma, star colombiana della canzone), un altro seguitissimo popsinger. Ma quando tutti i presenti scoprono dai social che Bastian ci prova con tutte, la reazione di Kat è di prendere il primo in platea che regge il cartello col titolo del brano che fa da colonna sonora al matrimonio: Marry Me.

Il signor nessuno in questione è Charlie Gilbert (Owen Wilson), insegnante di matematica delle medie, divorziato e che era al concerto con la figlia grazie all’invito di una collega (il cartello gliel’aveva passato lei). Trovatosi improvvisamente sul palcoscenico, Charlie accetta, sicuro che comunque sia tutta una farsa e che in ogni modo il suo sì avrebbe fatto felice la figlia Lou (Chloe Coleman).

Ovviamente, come in Notting Hill, la megastar sinceramente toccata dal fascino semplice del papà nerd che insegna matematica ma non ha alcuna confidenza col mondo dei social e degli smartphone, decide di uscire dal suo castello fatato fatto di social e schiere di assistenti per scendere nel mondo reale.

Certo, è tutto molto prevedibile e scontato, pur con alcune scene particolarmente azzeccate, come quando JLo si mette a ballare con i ragazzini del doposcuola; o che, decidendo all’improvviso di seguire Charlie e la figlia che partecipano a una gara di matematica nell’Illinois, prenda il primo aereo disponibile finendo in un low cost, ed essendo riconosciuta da tutti e desiderosa di farsi benvolere dica alla hostess di offrire a sue spese champagne a tutto l’aereo, quando sull’aereo al massimo ci sono tramezzini al prosciutto e aranciata.

Bisogna riconoscere che la Lopez esegue per la colonna sonora una serie di brani nuovi e molto orecchiabili, abbinati a eccellenti costumi e scenografie. Inoltre il suo personaggio, che lavora duramente e ha un cuore d’oro, attira naturalmente la simpatia del pubblico, così come il goffo ma sincero Owen Wilson. Veramente rimarchevole anche John Bradley (il Samwell de Il trono di Spade) nel ruolo dell’imperturbabile social media manager.

Ma, pur con tutti questi punti a favore, siamo ancora molto lontani dalla spontaneità di Notting Hill o all’umorismo di Harry ti presento Sally, solo per fare due paragoni. Resta comunque una rom-com dai buoni sentimenti, dalla bella colonna sonora e con l’occasione anche di risate spontanee.

Beppe Musicco

Clicca qui per rimanere aggiornato sulle nuove uscite al cinema

Clicca qui per iscriverti alla newsletter di Sentieri del cinema