Magic Mike’s – The Last Dance, sembra un film che fa del suo meglio per non dare al pubblico ciò per cui ha pagato. Il regista Steven Soderbergh (che ha diretto anche il primo film, Magic Mike) presenta una storia che è fondamentalmente un’espansione della prima vicenda: lo stripper Mike (Channing Tatum) ha visto i suoi affari andare a gambe all’aria ed è costretto, per pagare i conti, a fare il barista in occasione di eventi eleganti in Florida. In una di queste occasioni incontra l’irrequieta socialite Maxandra Mendoza (Salma Hayek), che gli offre una piccola fortuna per fare per lei un solo ballo. Lui accetta con riluttanza, la fa sciogliere con un ballo rovente che in pratica è puro sesso con i vestiti addosso, e dopo una notte selvaggia (senza vestiti, stavolta), accetta di seguirla a Londra per un’opportunità di lavoro.

Il lavoro consiste nel rinnovare uno spettacolo teatrale stantio e noioso nel teatro che la donna ha ereditato dal marito da cui sta divorziando, un magnate dei media. Per questo Max è decisa a gettare dalla finestra tutto quello che il suo ex amava, per darlo in mano allo stripper che ha appena incontrato.

Conoscendo il talento del regista sembra incredibile, ma pare che in questo film Steven Soderbergh non abbia idea di cosa stia facendo o dove stia andando. Accadono troppe cose e tutte in una volta, ma nessuna di queste dà un senso alla trama: Max è fondamentalmente in cerca di vendetta e usa Mike per raggiungere questo obiettivo; ha anche una figlia adottiva intelligente con cui comunica a malapena e un maggiordomo, forse l’unico personaggio godibile del film (Ayub Khan-Din). Max usa Mike per impressionare i suoi ricchi finanziatori del West End in una scena a tavola che vorrebbe ricordare l’imbarazzo di Julia Roberts in Pretty Woman, ma che non funziona e non fa nemmeno ridere. A seguire c’è un’ampia sequenza di reclutamento in cui Mike e Max scelgono ballerini di strada atletici per lo spettacolo, ma non si capisce che spettacolo sia, e nemmeno chi l’abbia ideato o scritto. Nel frattempo, i burocrati della città stanno cercando di chiudere l’intera produzione e Max sta litigando con il suo ex. Boh.

In aggiunta a tutto questo, la Hayek e Tatum non hanno alcuna chimica reciproca: anche in un film nel quale gli uomini dimenano il basso ventre a un centimetro dalla faccia delle donne, non c’è un coinvolgimento credibile che vada oltre la coreografia. Soderbergh cerca di usare il suo talento, ma sembra uno sforzo sprecato; Tatum è bravo come Mike, un ruolo che è stato ispirato dalla sua stessa vita, ma non sembra essere mai a suo agio. Nelle interviste a promozione del film tutti parlano di mostrare la poesia della danza. Danza ce n’è, ma la poesia non sembra essere pervenuta.

Beppe Musicco

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