Cosa resta dell’umanità di una persona quando viene spogliata di tutto, al punto di non avere più neanche un nome? Kaurismaki vorrebbe essere pessimista nel descrivere i guasti della società dei ricchi paesi del nord (è finlandese); in realtà mostra una umanità di persone di grande spessore, che cercano di vivere con dignità anche abitando in un container e mangiando la minestra offerta dai volontari. Il regista ritrae con rispetto e affetto personaggi che sembrano ricalcati sui protagonisti di Miracolo a Milano di Vittorio De Sica, e anche qua una sorta di piccolo miracolo permette a tutti una vita migliore.