É Amanda Seyfried la protagonista assoluta del film del duo registico Rob Epstein e Jeffrey Friedman (già autori del biopic The Howl dedicato al poeta Allen Ginsberg in concorso a Berlino qualche anno fa). Nonostante il cast pieno di star in ruoli cameo (Sharon Stone invecchiata e sfatta è la rigida madre della protagonista, James Franco il patron di Playboy, Chris Noth uno produttore di film a luci rosse, Adam Brody del telefilm The O.C. veste gli improbabili panni di un simpatico attore porno).,Il soggetto é di quelli destinati ad attirare l’attenzione: il film si ripromette, infatti, di ripercorrere la vicenda della pornostar che divenne famosa con il suo primo e unico film (e per la sua particolare “abilità”) diventando a sorpresa il simbolo della rivoluzione sessuale, per poi rinnegare del tutto quel mondo e diventare un’attivista femminista e poi una fervente cristiana.,La stessa Linda Lovelace (nome “d'arte” di Linda Boreman), ormai moglie e madre felice, decise di narrare la sua esperienza, assai meno rosea di quanto si potrebbe credere, in un libro dal titolo significativo: Ordeal.,Fedele alla doppia anima del personaggio il film percorre la storia non una ma due volte: la prima, con uno sguardo non privo di un inquietante romanticismo e goliardia, si sofferma sul rapporto tra Linda e il marito-manager Chuck Traynor (il bravissimo e inquietante Peter Sasgaard) e sull’irresistibile ascesa di Linda e della sua “gola profonda” nell’industria del porno che negli anni Settanta si avviava a passare dal mondo del semi proibito al mainstream.,Linda Boreman (la Seyfried qui mora, liscia e acqua e sapone) é una ventunenne vittima di una madre (Sharon Stone) bigotta e iperprotettiva (la ragazza é rimasta incinta l’anno prima e il bambino é stato dato in adozione, quindi le precauzioni non sono mai troppe) e non ci pensa due volte a trasferirsi armi e bagagli a casa dell’affascinante e ambiguo Chuck, che la guida a scoprire un mondo nuovo di sesso e sensazioni. ,Ed é così che il marito scopre la straordinaria abilità della candida Linda in una particolare “prestazione”, che immortala con un certo orgoglio nei filmini domestici.,I soldi però scarseggiano e Chuck convince Lindo a fare un provino per un film porno. Regista e produttore sono scettici di fronte a quella ragazza della porta accanto priva delle adeguate doti “anatomiche”, ma si ricredono entusiasti quando la vedono “all’opera” in video. Ed é così che decolla la straordinaria carriera di Linda Lovelace (pseudonimo creato allora), durata in realtà solo 17 giorni, come dirà lei poi. ,Lo straordinario successo del film la proietta sotto i riflettori tra proiezioni e party (a quello organizzato da Hugh Hefner incontra anche divi “veri”, come Sammy Davis Jr). Tutto bene? Non proprio, perché é qui che gli autori riavvolgono il nastro e ci mostrano il retroscena della storia, così come fu rivelato nel libro di Linda che, su richiesta dell’editore e per confermare la verità di quello che aveva raccontato, si sottopose addirittura alla macchina della verità.,E qui vengono fuori le botte e i soprusi a cui Chuck, spesso sotto l’influsso di cocaina e altre droghe, sottoponeva abitualmente la moglie, la fuga dalla madre che, fedele ai suoi principi, la rimanda a casa e le dice di obbedire al marito, senza sapere che lui la costringerà a prostituirsi e continuerà ad usarle violenza anche durante il set leggendario. ,Linda sopporterà a lungo fino a trovare la forza di fuggire e raccontare la sua verità.,Lovelace, nella sua doppia anima, riflette l'atteggiamento ambivalente della cultura contemporanea nei confronti della pornografia: passaggio benvenuto della rivoluzione sessuale e della liberazione della donna o forma perversa di schiavitù ammantata di rivoluzione? ,Non a caso il biopic lascia fuori tutto il periodo successivo della vita della Lovelace, anche quello femminista, in cui – parole degli autori – Linda aveva finalmente trovato una sua voce ed era davvero diventata protagonista di quel capitolo della sua vita. ,La pellicola di Epstein e Friedman, che zigzaga abilmente tra gli aspetti più pruriginosi e hard (lasciando intendere più che mostrare) e spingendo invece sul pedale del melodramma, non riesce o non vuole dare una risposta a queste domande e rimane sospeso tra la dimensione della denuncia e quella della curiosità e dell'ammiccamento consapevole, un “dietro le scene” pruriginoso impreziosito da un cast di lusso, per una storia di caduta e liberazione che convince a metà.,Laura Cotta Ramosino,

Lovelace
La storia della star del famigerato film porno Gola profonda, vista prima come un romantico trionfo e poi nella sua tragica realtà