Che la Russia sta diventando in breve tempo, insieme alla Cina, uno dei mercati più interessanti per il cinema americano è ben dimostrato da questa pellicola di serie B con pretese da prima classe, che tenta di acchiappare un pubblico trasversale con una storia non troppo originale di invasione aliena e giovani rampanti in cerca di riscatto, rinverdendola con un’ambientazione moscovita a metà tra l’esotico e l’apocalittico. ,Di fatto, accanto ai quattro protagonisti americani, i russi sono relegati a una serie di macchiette a dir poco elementari: l’elettricista pazzo e geniale, la ragazza coraggiosa, i guerrieri duri e muscolosi che citano resistenze passate.,Per il vero delle bellezze della capitale russa si fa tempo a vedere poco: giusto un quarto d’ora perché il pubblico mandi a memoria le essenziali caratterizzazioni dei due giovanotti (uno intelligente e un po’ nerd, l’altro “cazzone” ma coraggioso e pieno di iniziativa) e quelle ancora meno fondamentali delle due belle fanciulle (una mora e una bionda e per orizzontarsi basta questo), poi scoppia l’apocalisse. ,Da qui in poi la pellicola procede a scatti, alternando accelerate nei momenti di azione e lotta (in cui in genere qualcuno ci lascia la pelle) e soste che si vorrebbero meditative, in cui l’uno o l’altro dei personaggi espone dubbi sulle possibilità di sopravvivenza o incoraggia gli altri ad andare avanti. Ma avanti dove? Quando si mette in campo un nemico invisibile e invincibile, che polverizza chiunque si trovi di fronte, ai poveri umani non resta che scappare qua e là, nascondersi o fare qualcosa di stupido per farsi scoprire.,A un certo punto qualcuno tira fuori la notizia che c’è un sottomarino nucleare nella Moscova su cui cercare salvezza e la storia prende una qualche direzione tentando, inutilmente, di raggiungere un tono epico da lotta per la sopravvivenza della civiltà. Che l’esistenza di altri focolai di resistenza in tutto il mondo sia testimoniata solo da vecchie cartine con numeri scribacchiati e trasmissioni radio non aiuta a coinvolgersi (viene da rimpiangere lo stupidissimo Independence Day che per lo meno dalla sua aveva i mezzi impiegati).,Il finale, per volontà di qualche speranzoso produttore, resta aperto, ma appare quanto mai dubbio che qualcuno voglia andare a vedersi un secondo episodio di lotta a colpi di fucili a microonde contro alieni elettromagnetici.,Laura Cotta Ramosino