Sull’onda del grande, e sorprendente, successo del primo episodio del 2002, quattro anni dopo arrivò l’inevitabile sequel L’era glaciale 2. Diretto da Carlos Saldanha, il film d’animazione della casa Blue Sky vede ancora l’anomalo trio di amici formati dal bradipo Sid, dal mammut Manny e dalla tigre Diego, stavolta alle prese con l’imminente disgelo. Come nel primo episodio, dovranno mettersi in viaggio; e troveranno sulla strada anche la simpatica e svampita mammut Ellie e i suoi due strani “fratellini” opossum… Ovviamente, ogni tanto, spunta lo scoiattolo Scrat sempre alle prese con una ghianda che rischia di perdere.

Come nel primo film, anche in L’era glaciale 2 abbondano gag e situazioni comiche a ritmo continuo ad assicurare un divertimento leggero e sottile al tempo stesso, senza la profondità Pixar ma nemmeno certe inaspettate grevità e allusioni di alcuni titoli DreamWorks (come Madagascar). I personaggi principali e di contorno sono ottimi caratteri comici (a cominciare da Sid e dall’eccezionale scoiattolo Scrat), le battute di buon livello, la simpatia generale innegabile. Ma è Scrat – una delle idee più geniali dell’animazione moderna, di cui non sentiamo una parola se non le urla disperate – a strappare le risate migliori. Inoltre, pur in maniera non certo originalissima, il contesto è generalmente positivo e improntato all’esaltazione dell’amicizia, dell’amore e della famiglia (anche solo desiderata); Sid, in particolare, è un essere tanto imbranato quanto positivo, sempre pronto a vedere il lato buono delle cose o a riemergere dalle sue cadute. E anche Manny e Diego sono personaggi interessanti e ben scritti.

A completare il tutto un doppiaggio affidato a voci famose, ben utilizzate: da Claudio Bisio, irresistibile (e irriconoscibile) come Sid, a Leo Gullotta/Manny, da Pino Insegno/Diego ad Alessia Marcuzzi/Ellie.

Antonio Autieri