Marco e Clara hanno perso un figlio durante un tragico incidente domestico, e dopo aver voltato pagina – da separati, ciascuno per la sua strada – una misteriosa donna gli si presenta alla porta: tra le mura della loro vecchia casa, da lei recentemente acquistata, si aggira il fantasma del loro bambino.
Presentato come film di chiusura della 77ma edizione della Mostra del Cinema, Lasciami andare è un thriller in salsa drammatica che tenta di affrontare il tema del lutto passando in rassegna tutti gli stereotipi del genere, mancando però completamente di originalità ed efficacia nella messa in scena. Storia a metà tra Il sesto senso e Casper, il film diretto da Stefano Mordini (Gli infedeli, Il testimone invisibile) è un susseguirsi di errori, che su vari livelli intaccano la riuscita del film facendolo apparire a tratti addirittura ridicolo; se la debolezza più grande si trova in una scrittura banale e piena di buchi logici, non fa certo meglio l’interpretazione degli attori (Stefano Accorsi, Maya Sansa, Serena Rossi, Valeria Golino), evidentemente spaesati dall’inconsistenza dei loro personaggi come della stessa trama.
Thriller con le ambizioni di un film drammatico sui temi dell’elaborazione del lutto, Lasciami andare finisce per essere né l’uno né l’altro, piegandosi sempre più nella sua insignificanza senza che mai un guizzo di vita riesca ad emergere in superficie. Unica nota rilevante: le ambientazioni veneziane, che con la loro magia sono capaci di catturare lo spettatore ben oltre una trama dallo sviluppo sciapo e sostanzialmente inconsistente.
Letizia Cilea