Il 2007 si è chiuso con una splendida tripletta di film italiani, opere finalmente in grado di rappresentare la realtà che stiamo vivendo con uno sguardo libero e innamorato. Dopo le difficoltà di un matrimonio nella precarietà odierna raccontato in Giorni e nuvole”di Silvio Soldini e dopo la stimolante indagine sul razzismo in La giusta distanza di Carlo Mazzacurati, arriva in periodo natalizio Lascia perdere, Johnny!, opera prima dell’attore Fabrizio Bentivoglio. Non è certo un caso che l’attore milanese abbia più volte lavorato proprio con Soldini e Mazzacurati, ma il suo film non è una riproposizione di modelli più o meno consolidati, quanto piuttosto una rielaborazione personale capace di partire dal sociale – con un canonico ritratto dell’Italia del Sud – per arrivare ad una dimensione intima, persa tra le nebbie del Nord.

La storia dell’aspirante chitarrista Faustino, ispirata alla vicenda del gruppo musicale degli Avion Travel, segue le tappe di un romanzo di formazione: figlio unico di madre vedova, il ragazzo desidera trovare un maestro, qualcuno che possa prendere sul serio la sua passione per la musica. Ma trovare una persona del genere non è certamente facile quando si percorrono le impervie strade della musica leggera: in un mondo di direttori di banda bevuti e sbandati (impeccabile Toni Servillo) e di impresari opportunisti ma sognatori, un maestro può arrivare soltanto da molto lontano. Dalle nebbie di Milano, infatti spunta Augusto Riverberi: uomo misterioso e affascinante che si trova a rappresentare un ideale per troppe persone. Per alcuni sarà una boccata d’aria fresca, per altri un’improvvisa rovina, alla fine rimarrà soltanto Faustino a credere nell’incontro fatto, tanto da preparare una valigia e partire.

Smagliante e divertente nella prima parte, Lascia perdere, Johnny! è uno di quei rari film che sa cambiare tono, passando dalle atmosfere comiche e solari alle notturne e rarefatte scene di un’attesa che sembra non avere fine. Ma all’improvviso, come in un bel sogno, l’orizzonte dell’attesa è colmato dall’uomo che aveva stretto con Faustino una promessa. E tra le asperità è nata una giovane speranza.

Daniela Persico