Tutto ha inizio con la storia di un giovane contadino di umili origini, che aiuta gli zii con la fattoria di famiglia, la cui quotidianità è sconvolta dall’arrivo di due sperduti messaggeri forestieri che, inconsapevolmente, gli mostrano una messaggio d’aiuto di una bellissima principessa, tenuta prigioniera nella fortezza nera dell’Impero dal glaciale governatore e il suo temibile cavaliere nero. Il giovane, aiutato da un potente stregone, entra in possesso della spada del padre e, dopo aver perso tutto, parte alla volta del salvataggio, aiutato da due improbabili eroi mercenari. Entrati nella fortezza, riescono a salvare la principessa, ma lo stregone si sacrifica per permettere al gruppo di sfuggire alle grinfie del cavaliere nero. La principessa è condotta al nascondiglio dei ribelli nei boschi, dove il giovane, insieme a un nugolo di prodi eroi, partecipa a un disperato assalto per distruggere la fortezza nera e riportare la pace.
Nel 1977, George Lucas cambiò il modo di concepire e vedere il cinema, con una storia fantastica che rappresentasse un adattamento spaziale dell’epica cavalleresca, attraverso l’uso di rivoluzionarie tecnologie e immaginifici effetti speciali visivi e sonori. Una storia che ha dell’incredibile, poiché capace di essere narrata senza menzionare viaggi spaziali, astronavi e pistole laser.
L’ascesa di Skywalker, in uscita in Italia il 18 dicembre 2019, segnerà la parola fine all’odissea generazionale della famiglia Skywalker. La trilogia sequel, iniziata nel 2015 con Il risveglio della Forza da J.J. Abrams e la benedizione della produttrice Kathleen Kennedy (al comando della Lucasfilm dopo essere stata acquisita da Disney nel 2012), ha avuto un successo straordinario poiché ha riportato sul grande schermo Luke, Han e Leia, gli storici personaggi della trilogia classica, invecchiati dagli anni e dagli eventi, per aiutare i nuovi giovani protagonisti Rey, Finn e Poe Dameron.
Così come Harrison Ford è stato il personaggio cardine de Il risveglio della Forza, e Mark Hamill lo è stato per il Gli ultimi Jedi, audace e oscuro intermezzo diretto da Rian Johnson, Carrie Fisher avrebbe dovuto avere un ruolo centrale nel terzo; tuttavia, il 27 dicembre 2016 ci lascia l’attrice, sceneggiatrice e scrittrice che ha dato il volto all’amatissima Principessa Leia, divenuta negli anni una vera e propria icona nella cultura pop.
Per onorare la memoria dell’indimenticabile Carrie, non si è ricorso alla ricreazione digitale del volto (come avvenuto nello spin-off, Rogue One) o alla sostituzione dell’attrice (circolava voce che Meryl Streep, protagonista dell’adattamento Cartoline dall’inferno – semi-autobiografia scritta da Carrie – potesse prenderne il posto), poiché la famiglia Fisher e la Lucasfilm hanno preferito optare per un altro tipo di omaggio, unico nel suo genere: regalare al pubblico l’ultima, intensa, emozionante, ma soprattutto autentica, interpretazione di Carrie, rielaborando il materiale girato d’archivio, non utilizzato per Il risveglio della Forza e Gli ultimi Jedi, per adattarlo al nuovo contesto e rendere Leia parte integrante della storia.
La doverosa inclusione di Carrie ne L’ascesa di Skywalker è un atto d’amore che solo la magia del cinema è stata in grado di compiere, per immortalare il suo personaggio nelle menti di tutti coloro che, tra lacrime di gioia, emozione e divertimento, si sono lasciati e si fanno trasportare ancora oggi, dopo più di quarant’anni, in quella galassia lontana lontana.
Alessandro Pin
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