Due donne con problemi sentimentali (l’americana Amanda ha lasciato il fidanzato traditore, l’inglese Iris scappa da un uomo che l’ha illusa e poi sposa un’altra) si scambiano la casa per due settimane di ferie: obiettivo, scappare dalle proprie tristezze dall’altra parte dell’Oceano. Per la grigia Iris Los Angeles è un’esplosione di colori e di sole, dove troverà l’amicizia del vecchio sceneggiatore Arthur (interpretato dal grande Eli Wallach, il “brutto” del celebre film western di Sergio Leone) e l’amore del compositore di colonne sonore Miles. Alla nervosa Amanda, il cottage inglese lontano dalle ansie del mondo del cinema regala una serenità sconosciuta, cui si aggiunge il fortuito incontro con l’affascinante Graham, fratello di Iris, e con le sue figlie. Alla fine, tutti felici e contenti.,Di commedie inverosimili ne è piena la storia, soprattutto di Hollywood. Questa non ci prova nemmeno per un attimo a seminare tracce di verosimiglianza: tutti fanno lavori culturalmente interessanti (e ben pagati), nel cinema o nell’editoria; casi sentimentali complessi si sciolgono in un battibaleno; vedovi aitanti hanno figlie adorabili in cerca di nuova mamma (e lui non non ricorda nemmeno lontanamente la scomparsa della coniuge, anche abbastanza recente). Di dettagli strampalati ce ne sarebbero molti, ma è meglio soprassedere, su una commedia sciocca ma non innocua (ed esageratamente lunga: assurdo che film di genere come la commedia prolunghino senza logico la propria durata fin quasi a due ore e venti minuti!), con la sua visione asfittica e anche volgare dell’amore e la sua idea terrificante dei rapporti tra esseri pensanti. Nel quartetto di protagonisti, particolarmente fuori forma e antipatici i “divi” Cameron Diaz – che ha nel carnet ben altre interpretazioni comiche – e Jude Law (cui invece la commedia non si adatta proprio: molto meglio in ruoli ambigui o noir), che mostrano un campionario di smorfie da guitti francamente eccessivo; più misurati Kate Winslet e, a sorpresa, il di solito irrefrenabile Jack Black (che cita Ennio Morricone come il più grande musicista del cinema: bella soddisfazione per il pubblico italiano). Ma la sceneggiatura e la regia di Nancy Meyers non è generosa neanche con loro. Davvero bella solo la parte del vecchio Eli Wallach e la sua amicizia con Iris, anche per il sapore di vecchio cinema hollywoodiano che emana. Un cinema che sapeva confezionare anche commedie minori con ben altra classe e intelligenza.,Antonio Autieri