In La svolta, Ludovico è un ragazzo con la passione dei fumetti che sta attraversando una fase di indecisione personale e professionale. Jack è un rapinatore in fuga; ha derubato il pericoloso Caino e – braccato – prende in ostaggio Ludovico costringendolo a ospitarlo finché non ci sarà una nuova occasione di fuga. Sulle sue tracce, però, c’è un’intera squadra di malviventi e sicari pronti a tutto per ucciderlo…
Opera prima di Riccardo Antonaroli, La svolta è una crime story ambientata alla Garbatella di Roma con venature da commedia dark che nell’impostazione ricorda i film ispirati a graphic novel; non è un caso, infatti, che uno dei protagonisti, Ludovico (Brando Pacitto, visto in Baby) sia proprio un fumettista. Il tema del film è quello classico e trattato molte volte dell’incontro-scontro tra due persone completamente diverse che alla fine riescono a trovare una sintonia tra loro. Jack (Andrea Lattanzi, visto in Sulla mia pelle e Palazzo di giustizia) insegnerà a Ludovico – giovane impacciato, timido con le ragazze e che prende ansiolitici, ad avere più coraggio, più autostima e consapevolezza; Ludovico, invece, porterà Jack a tirare fuori il suo lato più sensibile e umano, scordando per qualche attimo il suo essere un rapinatore.
La sceneggiatura è piuttosto prevedibile con situazioni un po’ scontate, bruschi passaggi da toni leggeri a drammatici e dialoghi non molto realistici (sono poco credibili le citazioni di frasi famose di Socrate e Nietzsche). Non mancano neanche i riferimenti alla storia del cinema italiano; nell’appartamento di Ludovico è in bella mostra un poster de Il sorpasso quasi a voler sottolineare una certa comunanza tra i destini di Ludovico e Jack e quelli di Gassman e Trintignant protagonisti del capolavoro di Dino Risi. La messa in scena è convincente, l’alchimia tra Pacitto e Lattanzi funziona e l’aspetto crime si fa seguire con Marcello Fonte nei panni di uno spietato killer. Cameo per Claudio Bigagli, padre di Ludovico. Riccardo Antonaroli segna quindi un debutto alla regia non travolgente, e con dei limiti, ma comunque interessante grazie anche a un finale cupo e non consolatorio con resa dei conti in stile gangster movie. Presentato fuori concorso al Torino Film Festival, il film è disponibile su Netflix.
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