Rita, da bambina, vede morire il padre, ucciso barbaramente. Con sua sorpresa, scopre che quell’uomo tanto amato era un mafioso e che l’omicidio è stato voluto da un boss di cui si fidavano tutti in famiglia. Crescendo, Rita trasforma il suo dolore in desiderio di vendetta, acuito dall’omicidio anche del fratello. Per questo, romperà con la madre omertosa, si rivolgerà a un procuratore – che non vuol sentire parlare di vendetta, e che pian piano le farà capire il valore della giustizia – andrà a Roma per sfuggire alle minacce dei mafiosi vivendo sotto falso nome e con la scorta. Ma il suo destino tragico va di pari passo a quello del coraggioso procuratore. Ma il suo esempio di sfida alla mafia rimarrà per sempre.,Raccontando, in maniera libera e un po’ romanzata, la vera storia di Rita Atria, il regista Marco Amenta (debuttante nei film di finzione, ma già impegnato nei documentari) sceglie di cambiare nome e riferimenti a molti personaggi. Non c’è alcun gioco delle somiglianze: molti nomi sono cambiati (lo stesso cognome di Rita, che diventa Mancuso), il procuratore antimafia dietro cui è facile riconoscere Paolo Borsellino non gli somiglia (e il francese Gérard Jugnot, già protagonista de Les Choristes, tende a renderlo un po’ macchiettistico), le vicende narrate sono talvolta modificate profondamente. In questo modo si accentua il lato fiction (anche in senso che sembra un prodotto per la tv) di questa produzione onesta e nobile, ma non ispiratissima. Comunque importante, per conoscere – in maniera fin troppo didascalica – la storia di una ragazza di 18 anni che si lascia dietro tutto e decide di cercare solo la verità e la giustizia. Amenta poggia molto, e fa bene, sull’interpretazione della giovane Veronica D'Agostino, attrice già esperta ma ancora spontanea e credibile nella parte. Peccato per uno stile dimesso e sciatto, per qualche tono fuori posto e per un cast non omogeneo, con attori importanti affiancati da altri di minor valore, e quell’aria da sceneggiato televisivo che impoverisce ogni cosa.,Antonio Autieri

La siciliana ribelle
Scioccata dalla morte del padre, Rita medita vendetta. Per averla, si metterà contro la mafia. E per questo si rivolgerà a un procuratore, che le farà capire il valore della giustizia