Una bambina torna da scuola, con lo zainetto sulle spalle. Nel paesino tutti la conoscono e la salutano. Poi un fuoristrada si avvicina, apre la porta e qualcuno la invita a salire. La bambina sulle prime nicchia (la mamma l’aspetta), poi si convince a entrare in macchina. Detto così, tutto farebbe pensare al peggio per la bambina, e infatti nella scena successiva la madre corre urlando per il paese; ma La ragazza del lago fin da subito è un vero giallo che mira a confondere lo spettatore, presentandogli una serie di possibilità, tutte valide, tutte plausibili. È tra queste che deve scegliere anche il commissario Sanzio, poliziotto meridionale che sembra capitato a caso in Friuli (“perché proprio qui?” gli chiedono, “Tutti i posti sono uguali”, risponde laconico lui).
Tratto dal romanzo della norvegese Karin Fossum e trasposto con reminescenze di Simenon nel “profondo Nord” italiano, il film è tutto incentrato sulla figura del commissario, splendidamente interpretato da Toni Servillo. Sanzio è un personaggio atipico, ricco di umanità, capace di comprendere l’animo umano nel bene e nel male, anche perché si intuisce che c’è passato anche lui. La pazienza con la quale ascolta le preoccupazioni o le confessioni della gente del paese che ha qualcosa da nascondere è la stessa che dimostra nei confronti delle intemperanze di sua figlia o della malattia della moglie. Così Sanzio rimugina (molto), parla (poco), ascolta (tutti) e poco a poco tira a sé la rete che lascerà passare tutti i sospettati tranne uno. Di Servillo abbiamo detto, ma è un piacere vedere come attori noti e meno noti si prestino a costruire i tanti volti del paese, dal mercante di successo, al matto, al vecchio rancoroso (un grande Omero Antonutti che recita in friulano). La ragazza del lago, diretto dall’esordiente Andrea Molaioli (già aiuto regista di Nanni Moretti), non ha ottenuto l’onore del concorso alla 64ma Mostra del Cinema di Venezia, ma il successo che sta avendo sugli schermi se l’è guadagnato ampiamente. Senza contare i 10 David di Donatello vinti, tra cui miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura e miglior attore protagonista.
Beppe Musicco