Clémence (Isabelle Huppert) è la sindaca di una cittadina della periferia parigina, al termine del suo mandato. Insieme al suo capo di gabinetto, Yazid (Reda Kateb), la coppia affronta i vari problemi del loro elettorato, costituito principalmente da immigrati che risiedono in un gigantesco complesso di edilizia popolare che sta cadendo a pezzi. Clémence vive solo per la politica, ha il contatto con la gente comune, è popolare tra gli elettori che affrontano problemi come la povertà e la disoccupazione, e al tempo stesso è osteggiata da chi spadroneggia nell’enorme condominio. Determinata a rinnovare l’edificio, Clémence riceve però l’offerta dal proprio partito di un posto di ministro dopo le elezioni nazionali; a quel punto deve scegliere se continuare a rappresentare la comunità nella quale vive o concentrarsi sulle proprie ambizioni politiche. Decide di incoraggiare Naidra, una donna di colore più giovane, a candidarsi come sindaco. Yazid inizia a consultare Naidra ed è entusiasta di appoggiare un volto nuovo nella politica locale. Ma dopo le promesse, l’incontro di Clémence con il Primo Ministro non va a buon fine e la donna capisce che non ci sarà posto per lei nel nuovo governo. A questo punto realizza che o si ritira dalla vita politica, o si ripresenta alle elezioni comunali contro la stessa persona che lei ha candidato.

Girato con un certo talento, La promessa ha il merito di non annoiare, nonostante un argomento che potrebbe presto diventare didascalico e moralizzante. Ma il regista Thomas Kruithof (che ha preparato per tre anni il film, frequentando associazioni e partiti della banlieue parigina per meglio conoscere l’argomento) riesce a restituire nello spazio di un film il concetto del primato della politica nella vita dei cittadini. Probabilmente tutti quelli che pensano che i politici siano inutili dovrebbero vedere questo film, che non cerca di abbellire questo ambiente – ci sono ovviamente le trappole, i colpi di scena e le insidie ​​– ma che offre una visione imparziale e piuttosto corretta di cosa sia lavorare per il bene comune.

Beppe Musicco

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