La macchinazione è un film politico ma è anche un noir. Diretto da David Grieco, racconta gli ultimi tre mesi di vita di uno degli intellettuali più significativi per l’Italia: Pier Paolo Pasolini, pestato e ucciso al Lido di Ostia la notte tra l’1 e il 2 novembre 1975. Grieco, che di Pasolini era amico e collaboratore e fu uno dei primi ad accorrere sul luogo del delitto, realizza un film sofferto e sincero che cerca di fare chiarezza su quello che ancora oggi è il misterioso omicidio del grande regista e scrittore.
Negli ultimi mesi prima di morire, Pasolini era al montaggio di uno dei suoi film più controversi, Salò o le 120 giornate di Sodoma e, nello stesso tempo, stava scrivendo “Petrolio”, opera incompiuta che denunciava la corruzione dilagante del potere. Erano anche i mesi in cui frequentava Pino Pelosi, un ragazzo di vita e di borgata cui si era molto legato. Tutto questo nel film di Grieco, c’è. Ma vediamo anche Pasolini “indagare” sulla figura di Eugenio Cefis, presidente di Eni e Montedison al centro di molti misteri come la fondazione della loggia segreta P2 o la misteriosa morte in un incidente aereo di Enrico Mattei che aveva guidato l’Eni fino al 1962. Proprio Cefis è uno dei protagonisti di Petrolio indicato con il nome Troya. La macchinazione racconta anche la storia parallela del furto delle bobine di Salò da parte di una nascente organizzazione criminale (la banda della Magliana?), favorito da una soffiata fatta proprio da Pelosi. Solo un furto a scopo di estorsione o una trappola mortale? Proprio Pelosi, infatti, potrebbe aver attirato in un tranello Pasolini con la promessa della restituzione delle bobine, mandandolo incontro alla morte ad opera della stessa banda. E se invece il mandante ultimo fosse stato proprio Cefis?
Il film di Grieco intreccia tutte queste possibili ipotesi, perché forse in ognuna di queste potrebbe esserci del vero. Ma c’è un altro aspetto da tener presente: Grieco ci mostra un Pasolini consapevole che stesse andando a morire, tratteggiandolo quasi come martire. Ne viene fuori un film interessante anche se non semplice da seguire nei vari intrecci, ma che non lascerà il pubblico indifferente. Grande interpretazione di Massimo Ranieri nei panni di Pasolini. Nel cast anche Libero De Rienzo e Milena Vukotic.
Stefano Radice