Ci aveva abituato meglio in tema di vampiri il talentuoso regista kazako Timur Bekmambetov, che nella trilogia dei Guardiani del giorno, pur con risorse limitate, era riuscito a dare vita a un'epica dark fantasiosa e a tratti persino comica, facendo di necessità virtù di fronte ai budget senza dubbio più limitati.,Poi, però, trapiantato negli Usa dove gli hanno messo in mano soldi e star per Wanted, Bekmambetov ha declinato il suo stile in un senso più fumettistico e grandioso… Ma non siamo sicuri che questo gli abbia giovato. Come neppure l'associazione con un altro genio dell'horror come Tim Burton (qui produttore e altrove in proprio autore di un'altra storia vampiresca di poco successo, il remake di Dark Shadow).,L'ultima fatica di Bekmambetov (sceneggiata dallo stesso autore del romanzo da cui questa fantasiosa rivisitazione della storia americana è tratta) è decisamente più figlia di questo secondo titolo che dei suoi film precedenti, cupi, pasticciati, a volte perfino un po' kitsch, ma decisamente più travolgenti.,Qui sarà forse che il modello eroico del padre della patria americana armato d'ascia da noi ha scarsa presa (ma nemmeno oltre Oceano per la verità ha trovato poi molti ammiratori), sarà che ormai abbiamo fatto indigestione di storie di vampiri (anche se qui finalmente i succhiasangue riacquistano un po' della loro “sana” pericolosità dopo la melassa della saga di Twilight), fatto sta che si fatica a far correre le quasi due ore della storia nonostante gli spettacolari combattimenti in 3D (e stile Matrix…) e le rispettabilissime interpretazioni dei comprimari.,A mancare, del resto, è proprio un protagonista degno di questo nome. Il Lincoln del film oscilla tra la vocazione politica e quella di ammazzavampiri in modo francamente fastidioso e la forzata sovrapposizione tra sud schiavista e non morti, oltre a far storcere il naso a più di uno storico (ma loro, tanto, fanno staccare ben pochi biglietti…) ha il respiro troppo corto per trasformarsi in un'efficace metafora cinematografica. Per non parlare del fatto che il mancato chiarimento di alcune “regole del gioco” (se si viene morti/uccisi da un vampiro si diviene a propria volta vampiri oppure no? Una domanda non secondaria visto che il principale alleato del protagonista è a sua volta un vampiro) rende meno scorrevole la trama a cui, in ogni caso, manca un vero picco emotivo. Non d'azione, questo è vero, dal momento che la spettacolare sequenza del treno fa quasi perdonare una chiusura in calando…,Poco efficace (perché poco carismatico) finché fa l'uomo comune, il Lincoln del film convince ancora meno quando si trasforma in “leggenda”, con lo sceneggiatore che gli mette in bocca i discorsi alla nazione giocando sui riferimenti alla minaccia nascosta, ma riuscendo solo ad appesantire una storia in cui non si riesce mai veramente ad entrare, né per appassionarsi né per spaventarsi. Nessuna sorpresa che la pellicola sia stata un mezzo flop al botteghino. Per il talentuoso Bekmambetov speriamo in futuro progetti magari meno faraonici, ma capaci di ridarci quel mix di ispirazione e pop che ce lo avevano fatto amare in passato.,Luisa Cotta Ramosino