La California è una frazione in provincia di Modena. Esther e Alice sono due gemelle che crescono lì tra gli anni 80 e i primi anni 90. Sono caratterialmente molto diverse; la prima è più insofferente e problematica, la seconda più aperta e determinata. Sono figlie di Yuri il Punk, un allevatore di maiali dedito all’alcol, e di Palmira, una militante del vecchio Pci che cade in depressione dopo il parto. E poi c’è nonno Tuono, un ex partigiano che vive isolato a pescare. La vita di provincia scorre lenta tra serate al bar, noia e amori impossibili ma un evento tragico scuote gli animi di tutti…
La California, terzo lungometraggio da regista per Cinzia Bomoll, è un film di formazione con le due protagoniste Ester e Alice (Silvia e Giulia Provvedi al loro esordio dopo il debutto come cantanti a X-Factor) impegnate a fare quello che tanti giovani di provincia hanno come obiettivo: crescere, vivere determinate esperienze, resistere e poi partire per la “vera” California, lasciandosi alle spalle un mondo morto. Le due sorelle, pur diverse, vivono in simbiosi; discutono, litigano e soffrono ma sono molto unite. Sono sostanzialmente sole, con il padre Yuri (Lodo Guenzi, quasi onnipresente ormai al cinema) più impegnato a bere per dimenticare il fallimento della sua vita, e la madre Palmira (Eleonora Giovanardi), un po’ catatonica e immersa nel suo passato nostalgico di militante comunista. Per fortuna c’è nonno Tuono (un bravo Andrea Roncato) a dare loro supporto e affetto. Ma c’è anche chi i propri sogni riesce a realizzarli. Come la parrucchiera Liviana (la rocker Angela Baraldi) che finalmente riesce a incidere un lp e parte per una serie di concerti, abbandonando anche lei La California.
Un certo disagio, il far passare il tempo e vivere amori impossibili caratterizzano la quotidianità di Esther e Alice. Bomoll rende bene le atmosfere lente e appiccicose della provincia italiana dove apparentemente accade poco o nulla. Tuttavia, il film a nostro avviso si inceppa quando entra in atmosfere gialle e thriller. C’è un omicidio (no spoiler) che cambia per sempre i destini delle due ragazze ma che porta il racconto a un epilogo troppo frettoloso e un po’ forzato da revenge movie che disperde quanto di positivo costruito per due terzi del racconto. La California rimane comunque un film complessivamente interessante, impreziosito dalla voce fuori campo di Piera degli Esposti alla sua ultima partecipazione in un film che, giustamente, è a lei è dedicato. Presentato alla Festa del Cinema di Romma.
Stefano Radice
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