Steven Soderbergh, regista ma anche direttore della fotografia (con nome diverso) e produttore di questa pellicola, è “autore” prolifico dagli esiti che, per usare un eufemismo, si potrebbero definire diseguali…,A film brillanti e interessanti anche perché graziati dalla presenza di molti nomi celebri (come Traffic o il primo Ocean’s Eleven, passando per Erin Brockovich o Out of sight) alterna una caterva di pellicole che occorre essere generosi per definire minori…,Disgraziatamente è questo il caso di Knockout – Resa dei conti, versione brutta e poco tesa di tante precedenti storie di spie tradite o in conflitto (come il recente e non riuscitissimo Salt, che però aveva il vantaggio di una protagonista glamour come Agelina Jolie), in cui il personaggio principale, laconico si sospetta non solo per ragioni di copione, ma per manifesta incapacità dell’interprete, è un’agente a contratto incastrata dal capo ex amante che ne temeva la concorrenza…,Un intreccio che riesce ad essere contemporaneamente complicato e banale, forse soprattutto perché gli antagonisti (un’infilata di star vecchie e nuove che vanno da Michael Douglas ad Antonio Banderas e Bill Paxton, da Ewan McGregor a Michael Fassbender e Channing Tatum) appaiono in ogni momento incapaci di opporsi alla furia (fisica più che mentale) della protagonista.,Che, poverina, fa esattamente quello che sa fare meglio, e cioè menare le mani… Gina Carano, infatti, di mestiere non è attrice, ma campionessa di box thailandese e arti marziali, come possiamo facilmente intuire sia dal fatto che il suo fisico non è quello filiforme delle solite attrici hollywoodiane, sia dal fatto che gli artefici del film non si preoccupano più di tanto di approfondirne la personalità…,D’altra parte, nonostante il moltiplicarsi di avversari e doppi giochi, è difficile prendere mai sul serio le minacce che incombono sull’indistruttibile Mallory; la sua imperturbabile espressione corrucciata (determinazione o semplice ottusità?) fa sì che fin quasi da subito lo spettatore smetta di preoccuparsi del suo destino e cominci a fare i conti di quanti cazzotti mancano prima della fine.,Ci si aggiunga una fotografia sbiadita (forse per un vezzo di stile, nei fatti l’effetto è solo fastidioso) e una musica martellante, ma che non aiuta per niente a entrare nel ritmo (ritmo?!) dell’azione ed ecco qui un film che vorrebbe essere trendy e invece appare solo trascurato, vorrebbe giocare a come si può far recitare i non professionisti e invece riesce a far sfigurare anche attori che di solito reggono un film da soli…,Insomma, se per Soderbergh non è stato un semplice “giochetto” portato fino in fondo solo per non perdere la mano in attesa di tempi migliori (e di progetti in cantiere ne ha a iosa), resta il fatto che questo film è per i più assolutamente perdibile, mentre ha dalla sua l’unico pregio di una durata contenuta.,Luisa Cotta Ramosino