Secondo film della saga, dopo il Jack Reacher del 2012 diretto da Cristopher McQuarrie, il film ha ancora una volta il suo punto di forza nella presenza di Tom Cruise. Questa volta, con un’apparizione tanto improvvisa quanto narrativamente poco spiegabile, Jack Reacher comincia con lo sventare (solo contro tutti) un traffico d’immigrati clandestini orchestrato da uno sceriffo, in un fast food nel pieno della notte. Ottenuto aiuto dalla polizia militare, pensa di sdebitarsi prima telefonando e poi andando a trovare il bel capitano Turner (Cobie Smulders), per poi scoprire che è in prigione accusata di alto tradimento. La verità è che l’ufficiale ha dei sospetti sui suoi superiori e sulla Parasource, un’impresa privata che dovrebbe occuparsi dello smaltimento delle armi irachene, ma un killer sta facendo fuori tutti i possibili testimoni d’accusa. A complicare l‘indagine di Reacher e della Turner (nel frattempo carambolescamente liberata dalla prigione), c’è anche una ragazzina che potrebbe avere un legame con Jack, e che ovviamente rende la fuga e l’indagine dei tre molto più soggetta a rischi, visto che lo spietato killer della Parasource ha preso di mira il terzetto.
Data la scelta di ambientare la vicenda nel settore della polizia militare, il pensiero corre subito alla televisione e a NCIS, ed effettivamente il film non sfigurerebbe come uno spin off della serie NCIS – Los Angeles: verbosità dei dialoghi, linearità della storia (compreso un abbozzo poco credibile di legame sentimentale), cui non basta a fare da compensazione il personaggio di eroe solitario incarnato da Tom Cruise (che ormai potrebbe abbandonare la t-shirt e il giubbotto di pelle, non siamo più in Top Gun). Anche la scelta di svolgere la parte finale dell’inseguimentodel killer durante la parata del martedì grasso a New Orleans odora di stantio ed è buona solo per mostrare l’immutato aspetto fisico di Cruise quando deve saltare da un balcone all’altro o cavarsela nei combattimenti a pugni nudi (e senza mai accusare nemmeno un livido). Jack Reacher: Punto di non ritorno rimane un onesto action movie: se fatto per dimostrare che Tom Cruise è ancora in grado di catalizzare l’attenzione dello spettatore ed effettuarsi da solo tutti i propri stunts, l’obiettivo è sicuramente raggiunto. Se quella che cercate è invece una storia, temo bisognerà aspettare ancora.
Beppe Musicco