Commedie sul Natale ne abbiamo viste. Più americane, che italiane, ben fatte, attraenti, intelligenti che lasciano, diciamolo, anche il sapore del bene relazionale. A Natale, per un bel ventennio, le nostre commedie hanno invece attratto tanto pubblico per le loro gag più o meno riuscite nonostante il target “film familiare” sia sempre stato poco centrato. E quelle più famose (in ottica di botteghino naturalmente) sono state negli anni definite cinepanettoni perché la formula era sempre la stessa, la variabile era il luogo del Natale (India, Sudafrica, Beverly Hills, ecc.) e il botteghino era sempre trionfante. Insomma, lo potremmo definire un trionfo come il panettone che di solito a Natale si compra e si mangia sempre.

Quest’anno, quasi due mesi prima del Natale, esce una vera commedia natalizia, non solo nel titolo (Io sono Babbo Natale) ma anche nel racconto pieno della bontà e della cattiveria che si innescano quando tutti si preparano per il cenone dell’anno per ricevere, sotto l’albero, il regalo. E quel regalo è infatti il principio scatenante della storia.

Ettore Magni è un bambino e ogni anno scrive a Babbo Natale per ricevere il suo dono desiderato senza (apparentemente) essere mai ascoltato. Deluso dalle figure esemplari, Ettore cresce (e veste i panni di Marco Giallini) e non vede altra strada che quella di diventare un perfetto delinquente. Eppure una compagna ce l’ha (Barbara Ronchi) in dolce attesa di Sofia, ma la galera sarà il posto che lo tiene rinchiuso per sei lunghi anni. All’uscita Ettore non ha niente, ma proprio niente. Ripudiato dal suo boss, dalla sua compagna che si è rifatta (anche qui apparentemente) una vita con Luciano (Daniele Pecci), gli rimane solo una panchina per dormire. Ma un certo Nicola Natalizi (Gigi Proietti) gli regalerà una banconota di 50 euro. Ettore vorrebbe sfruttare a suo vantaggio questa generosità e forse alla fine scoprirà qualcos’altro.

Io sono Babbo Natale è una sagace e squisita commedia: la scrive e la dirige Edoardo Falcone, sceneggiatore che ha fatto il suo esordio registico nel 2015 con Se Dio vuole, una deliziosa commedia interpretata ancora da Marco Giallini in coppia con Alessandro Gassmann. Anche qui, come nel suo esordio, si ride, si sorride e si sogna nonostante la stoltezza faccia spesso il suo ingresso nelle vite dei personaggi. Certamente si ricorderà anche che Io sono Babbo Natale è l’ultimo film interpretato da Gigi Proietti: un grande attore, ma soprattutto un grande uomo, scomparso un anno fa, di cui si sente la mancanza.

Grandi attori, grande ambientazione (bella la scenografia di Massimiliano Sturiale): Io sono Babbo Natale è un film da vedere rivolto non solo al bambino che c’è in ognuno di noi, ma anche al padre di cui tutti abbiamo bisogno.

Emanuela Genovese

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