Il film americano più “scult” dell’anno è questo falso scandalo dove, dopo una fellatio quasi mostrata esplicitamente, parte una sarabanda di luoghi comuni visivi, narrativi, dialogici. Meg Ryan è Frannie, insegnante newyorchese che per caso assiste a una “relazione impropria” alla Clinton, per poi scoprire che la ragazza in questione è stata barbaramente uccisa. Un aitante poliziotto che indaga sul delitto entra nella sua vita: dalla turbolenta relazione scaturiscono in Frannie turbamenti, paure, sospetti: che sia il poliziotto l’assassino? E sarà lei la prossima ragazza uccisa dal serial killer che imperversa (e che uccide anche la sorellastra)?,Se la tensione latita, i colpi di scena sono “telefonati” e il colpevole di questo scialbissimo thriller è l’ultima cosa che interessa allo spettatore (anche perché si intuisce che non ci si arriverà facilmente…), non mancano i momenti involontariamente comici, a cominciare dall’interpretazione di Meg Ryan, grande nelle commedie (romantiche, preferibilmente) ma solo in quelle: ogni volta che ha provato a lasciare questo amato recinto ha fatto disastri. Stavolta non è da meno. E le volgarità di vario genere non risollevano dalla noia un film inutile (“Cos'è la donna? Due tette, un buco, un cuore che batte; delle tette si può fare a meno. Anche del cuore che batte”…) O meglio, utile solo a far cadere la Ryan in un brutto buco nero dal punto di vista della carriera e a far disperare i fan di Jane Campion, talento misteriosamente disperso dopo “Lezioni di piano” e “Ritratto di signora”. La sua ultima “fatica” sembra dover troppo al romanzo omonimo, ma l’autrice di “Un angelo alla mia tavola” dovrebbe ben conoscere la distanza tra la pagina scritta e la versione filmata. E invece quanto movimento incongruo (e gratuito) della macchina da presa, che totale assenza di ritmo, che stile sciatto, che dialoghi insulsi (“Ho paura di quello che voglio”; “E perché? È troppo?”; “Sì, è troppo!”) o volgarmente ridicoli… Questo terribile “In the cut” fa sembrare il precedente della Campion, il pasticciatissimo “Holy Smoke”, un ottimo film…,

In the cut
Scarica in PDFIl film americano più “scult” dell’anno è questo falso scandalo dove, dopo una fellatio quasi mostrata esplicitamente, parte una sarabanda di luoghi comuni visivi, narrativi, dialogici. Meg Ryan è Frannie, insegnante newyorchese che per caso assiste a una “relazione impropria” alla Clinton, per poi scoprire che la ragazza in questione è stata barbaramente […]