E dopo la maturità, il viaggio. In Grecia, come da clichè di una generazione. E così il gruppo di quarantenni visto in Immaturi – film in cui scoprivano che il loro Esame di maturità non era valido e dovevano rifarlo: occasione per ritrovarsi e riscoprirsi amici – decide di fare una vacanza come fossero ancora giovanissimi (quasi a rifarsi di un’occasione perduta: ma qui c’è un’incongruenza, perché loro la maturità pensavano di averla superata, a suo tempo, e quindi tale viaggio potevano già averlo fatto…). Ritroviamo tutti i personaggi del fortunato, primo film: l’ex mammone Lorenzo che ora è fidanzato con la manager-mamma Luisa, lo psichiatra Giorgio e la moglie, la chef Francesca guarita dalla dipendenza da sesso e felicemente innamorata di un suo dipendente, il dj Piero bugiardo e traditore con le donne, Virgilio che era il peggiore del gruppo e ora ha l’occasione di diventare un altro, ed Eleonora che scopriremo presto essere affetta da un brutto male.,Il viaggio non è l’idillio sperato: tentazioni, gelosie, incomprensioni minano il gruppo, proprio come nelle compagnie di giovanissimi. L’isola di Paros (dove ogni due metri rivedi le stesse persone…) diventa lo scenario di equivoci in serie…,Impossibile negare la delusione per il sequel di Immaturi. Anche in questo film dedicato al viaggio in Grecia, i caratteri sono ben tratteggiati, le battute sono brillanti, il ritmo pimpante; quell’aria vagamente superficiale di questi quarantenni o quasi non cresciuti c’era già, ma era poi riscattata da un senso dell’amicizia che aveva il sopravvento sulle meschinità e soprattutto alcuni spunti interessanti. Alla fine, la strada delle responsabilità era indicata come possibile e qualcuno decideva di rischiarla: in particolare, colpiva la coppia formata da Ricky Memphis (il migliore, anche nel sequel) e Barbora Bobulova, che decideva di superare paure reciproche sui rapporti. La nostalgia, infine, al contrario che in altri film simili, suonava come sincera e non funzionale a catturare il pubblico.,Stavolta, ci si muove su canoni consueti quasi a far dimenticare il primo episodio (forse perché i sequel spaventano parte del pubblico). Tanto che – contraddicendo il primo film – i protagonisti sembrano più immaturi di prima, con o senza esame; anzi sembra che maturi non lo diventeranno mai. E così fanno sciocchezze assolute, litigano come bambini, mentono spudoratamente; salvo poi riappacificarsi in un modo che propone un’idea solo sentimentale dell’amicizia. Alcune storie poi sono incomprensibili (quella del pur bravo Luca Bizzarri, sciupafemmine pentito ma che non sa trattenere la ragazza di cui si sta innamorando perché sopraffatto dalle proprie bugie precedenti), altre sembrano promettenti (quella tra Paolo Kessisoglu e Anita Caprioli, che regala qualche sprazzo di verità) ma solo accennate. E resta l’amaro in bocca per un accumulo di stereotipi (la conquista di una notte, le ragazze emancipate, ma anche tutta una serie di ravvedimenti improbabili), di occasioni sprecate (il formidabile personaggio del padre di Lorenzo/Memphis, interpretato da Maurizio Mattioli, è forzatissimo; il cameo di Luca Zingaretti è insensato), di situazioni solo accennate. Senza parlare del finale quasi troncato.,Resta solo una confezione professionale, all’altezza, tra musiche e immagini mozzafiato (complice la Grecia), e un gruppo di attori in palla e ben affiatati. Con una sceneggiatura più significativa potevano dare ancora di più.,Antonio Autieri,