Non è La prima volta che il regista inglese Ken Loach tratta nei suoi film di lotte per l’indipendenza e di conflitti intestini: in “Terra e Libertà” (1995) aveva raccontato della guerra civile in Spagna e del coinvolgimento delle Brigate Internazionali, composte di volontari da tutta Europa, mostrando con passione e crudezza le aberrazioni del tempo, non da ultima quella che oppose i comunisti agli anarchici, fino alla soppressione fisica di questi ultimi. Analogo impeto sembra essere a monte de “Il vento che scuote l’erba” (frase tratta da una poesia patriottica), dove a far cambiare le idee al giovane Damien, studente di medicina in procinto di partire per Londra a completare gli studi, è la ferocia dei “Black and Tans”, il reggimento inglese deputato a mantenere l’ordine in Irlanda. Damien rimarrà in patria, per rendere violenza a violenza agli Inglesi, entrando nelle file dell’IRA, l’esercito clandestino repubblicano. Loach qui spinge palesemente sulla similitudine tra l’Impero britannico del tempo e l’egemonia odierna degli Stati Uniti. Ma se tale paragone, unito alla brutalità dei dominatori, istintivamente spinge a simpatizzare per la causa irlandese, tanto maggiore è lo sconcerto che si prova davanti al prosieguo della vicenda, quando la rivoluzione irlandese comincia a mietere vittime innocenti e divorare i suoi figli. Pur nella correttezza della ricostruzione storica tipica di Loach, il film manca però di quella passione cui il regista ci aveva abituati, risultando freddo e incapace di suscitare alcuna compassione umana per i protagonisti, dipinti, pur nella giustezza della loro battaglia, come dei carnefici senza alcun ripensamento. Così gli attori (seppur bravi) non coinvolgono lo spettatore, che rimane sbigottito e senza risposte di fronte a una così assurda violenza fratricida. ,Beppe Musicco
Il vento che accarezza l’erba
Due fratelli sono coinvolti nella ribellione irlandese degli anni ’20: Damien e Teddy. Quando però l’Irlanda ottiene l’autogoverno, Teddy abbandona la lotta armata per contribuire a fondare il nuovo stato, mentre Damien entra in clandestinità con l’IRA, che vuole continuare a combattere per cacciare gli inglesi dall’isola.