Ne Il silenzio grande Valerio Primic è uno scrittore di grande successo. Insieme alla famiglia vive in una villa sontuosa con vista su Capri ma le difficoltà economiche costringono la moglie Rosa a mettere in vendita la casa con il sostegno dei figli. Valerio è contrarissimo e trova ascolto in Bettina, domestica curiosona che ormai è diventata una di famiglia…

Dopo aver portato a teatro il testo di Maurizio de Giovanni, Alessandro Gassmann ne scrive anche una riduzione per il grande schermo insieme allo stesso de Giovanni e ad Andrea Ozza. Il silenzio grande mantiene una evidente impostazione teatrale, svolgendosi quasi tutto nello studio pieno di libri di Valerio Primic (Massimiliano Gallo). Il lungometraggio di Gassmann è un film sul dialogo, sull’importanza del confronto e su come, chiudendoci in noi stessi, rischiamo di perdere di vista le cose importanti che accadono a chi sta attorno a noi. Valerio non ha mai parlato, è stato molto egoista e concentrato sul suo successo anche se lui ritiene il contrario. È soprattutto questo che gli rimprovera la moglie Rosa (Margherita Buy) ma anche i figli hanno le loro recriminazioni non essendo mai riusciti a confrontarsi con un padre così autorevole e famoso (forse un riferimento autobiografico di Gassmann nei confronti del padre Vittorio?). È molto importante poi il rapporto tra Valerio e Bettina (una bravissima Martina Confalone, che meriterebbe una candidatura ai David); sono molto diversi per carattere e cultura ma è proprio la domestica che riesce a fargli capire quanto il “silenzio grande, generato da tanti silenzi piccoli” sia stato il vero problema all’interno della famiglia. Rimediare però è difficile anche se la vendita della casa genera una serie di conseguenze che finiscono con il riavvicinare lo scrittore ai suoi cari. Ecco, Il silenzio grande è proprio un film delicato e toccante sulla famiglia. Presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, alle Giornate degli Autori, il film conferma la bravura di Gassmann dietro la macchina da presa e fa intuire allo spettatore quanto sentito sia da lui il testo di Maurizio de Giovanni. In un contesto di solide prove attoriali anche da parte di Margherita Buy e Massimiliano Gallo, risultano meno incisivi i figli cui danno volto Emanuele Linfatti (La belva) e Antonia Fotaras (Il primo re) e alcuni inserti onirici che vedono protagonista Valerio.

Aldo Artosin

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