Altro che “I lunedì al sole”. Non sarà Ken Loach, ma “Il posto dell’anima” è tra i migliori film di ambiente operaio degli ultimi anni. Ed è realizzato in Italia, dove il cinema non è riuscito spesso negli ultimi tempi a trattare il mondo del lavoro senza schemi ideologici (negli anni ’90 spiccò La bella vita di Virzì). Nella storia, ispirata a un fatto di cronaca del 2000, di una fabbrica di pneumatici di proprietà di una multinazionale americana che chiude i battenti, in un paesino dell'Abruzzo, lasciando a casa oltre 500 operai si respira sì il sapore dell'impegno “di sinistra”, ma anche un’apprezzabile capacità di guardare a problemi e drammi senza “dogmi” politici, preferendo il tema della dignità umana. ,Nel gruppo c’è il sindacalista impegnato ma un po’ ingenuo, il depresso perché la fidanzata a Milano sta pian piano prendendo le distanze, l’irruento che si fa la sua impresa vendendo gnocchetti e rivelando un’anima imprenditoriale spregiudicata. E tante figure minori che si fanno ricordare, con le donne un po’ sullo sfondo (perché così hanno deciso regole antiche), a parte la “milanese” che ha tradito il paese natìo. ,Tante le scene che catturano, i tocchi arguti, le sfumature sapienti, grazie anche all’accostamento di dramma e commedia come nella miglior tradizione del cinema italiano. Non mancano anche concessioni al grottesco e alla macchietta (ma entro i limiti), o situazioni prevedibili o poco riuscite; nel finale, poi, la capacità di rimanere nei limiti della commedia di costume, sia pure con momenti ora epici ora melodrammatici, rischia la scivolata nel patetico con una “accelerazione tragica” (meglio non rivelare il finale) a colpi di scene madri che nuoce alla tenuta narrativa. Eppure, anche la retorica non sminuisce più di tanto il valore di un film interessante, non perfetto ma sicuramente apprezzabile. E alcune trovate sono da applauso, tra cui un improbabile monologo in inglese di Silvio Orlando a base di “Clash”.,Ottimi gli attori, capeggiati dal terzetto di protagonisti Orlando-Placido-Santamaria, mentre tra le donne spicca la sempre più brava Paola Cortellesi.,

Il posto dell’anima
Scarica in PDFAltro che “I lunedì al sole”. Non sarà Ken Loach, ma “Il posto dell’anima” è tra i migliori film di ambiente operaio degli ultimi anni. Ed è realizzato in Italia, dove il cinema non è riuscito spesso negli ultimi tempi a trattare il mondo del lavoro senza schemi ideologici (negli anni ’90 spiccò […]