Per la prima volta il grande regista R. Polanski traduce in immagini le sue memorie di bambino ebreo polacco scampato al campo di concentramento dove invece morì la madre. I ricordi si con-fondono con il memoriale del musicista W. Szpilman, scomparso due anni orsono. Dal 1939 al 1945, l’odissea devastante e amara di un ebreo colto e raffinato, costretto a sopravvivere in condizioni durissime, senza alcuna possibilità di azione. Una sorta di “Finestra sul cortile” sul ghetto di Varsavia, permeato dalla tensione etica di Schindler’ List. Meritata Palma d’oro a Cannes. La musica come ancora di salvezza contro la barbarie della Storia. “…E l’armonia vince di mille secoli il silenzio…”(I Sepolcri- U. Foscolo). Toccante.