Pupi Avati è stato il regista di alcuni film che giustamente rimarranno nella storia del cinema italiano: a partire da uno dei suoi primi film degli anni ’70, “La casa dalle finestre che ridono”, fino a quello che per molti è il suo capolavoro, “Regalo di Natale”, Avati è stato capace di cogliere alcuni aspetti della società e della provincia italiana, a volte con tratti addirittura orrorifici, a volte con un originale descrizione di tipi e caratteri, portando alla ribalta interpreti che grazie all’intuito del regista hanno avuto un’occasione per farsi conoscere, provare nuove strade o affermarsi al di là degli stereotipi che li avevano identificati fino a quel momento (basti pensare a Carlo Delle Piane, Gianni Cavina, Diego Abatantuono, Neri Marcoré). ,D’altra parte troppo spesso Avati si è come “accontentato” delle sue storie, abbandonandosi a una certa incuria narrativa e di sceneggiatura, come è spesso accaduto nelle sue ultime opere (basti, fra tutte, confrontare la bella idea e la pessima realizzazione de “I cavalieri che fecero l’impresa”). Con “Il nascondiglio”, da una parte Avati cerca di rispolverare la sua maestria di regista thriller, che l’aveva portato al successo con il già citato “La casa dalle finestre che ridono”, o con “Zeder”. D’altra parte però non si riescono a mascherare le mancanze di un film dove i caratteri, a parte la protagonista, non solo hanno scarso spessore psicologico, ma non si capisce nemmeno in cosa siano funzionali alla storia (ed è un peccato, vista anche la presenza di facce iinteressanti come quelle di Treat Williams e di Burt Young). Il risultato è che vediamo Laura Morante vagare in auto per circa metà del film, dire a tutti che ha paura di quella casa ma continuando a restarci, sentire voci che la fanno credere di essere pazza. Nell’attesa che negli ultimi minuti si concentri tutto: horror, sangue e spiegazioni. ,Beppe Musicco

Il nascondiglio
Dimessa dalla clinica psichiatrica, una donna cerca di rifarsi una vita aprendo un ristorante. Ma la casa scelta per ospitarlo nasconde un orribile segreto.