Nella famiglia Bonelli, Aldo è un “giovane” di 35 anni con una bella carriera universitaria davanti a sé. Non gli manca niente ma il problema è che non vuole andare via da casa; infatti vive con mamma Anna e papà Piero. I due genitori sono però molto stufi e fanno di tutto perché il figlio lasci la casa. Niente da fare. Un giorno, però, incontra una ragazza e qualcosa cambia…

In parte rifacimento del fortunato Tanguy del 2001, Il mammone è il terzo film da regista di Giovanni Bognetti. Una commediola, giusta per una piattaforma, uscita alla chetichella al cinema per due giorni a inizio agosto. Il che la dice lunga su quanto produttori e distributori ci puntassero. Il mammone riprende il tema dei cosiddetti “bamboccioni” disposti a tutto pur di non rinunciare alle comodità di casa e alle amorevoli cure della mamma malgrado le possibilità economiche per una vita autonoma, La sceneggiatura e le gag sono esili, con Angela Finocchiaro (Anna) e Diego Abatantuono (Piero) impegnati a mettere un po’ do verve e di mestiere nei panni di genitori frustrati e disposti a tutto pur di raggiungere il loro scopo di vedere il figlio uscire di casa; si conoscono da anni e il lor feeling è evidente. Peccato che il film si italianizzi troppo quando Anna mostra tutta la sua gelosia di madre verso la fidanzata di Aldo che finalmente riesce a farlo uscire di casa. In fondo – sembra dire il film – la mamma è sempre la mamma e se i figli escono di casa sarà sempre triste. Nel panni di Aldo troviamo Andrea Pisani che aveva già lavorato con il regista ne I babysitter. Sinceramente dal cinema italiano è lecito aspettarsi di più.

Stefano Radice