Una coppia di truffatori di Los Angeles è formata da un uomo afflitto da mille tic e fobie e dal suo compare. Quando il primo scopre di avere una figlia adolescente (cui insegna i “trucchi” del mestiere), sembra sbloccarsi dalle sue depressioni, anche se non è facile il rapporto con la vulcanica ragazzina. Ma la sorpresa è in agguato.,Uno di quei film su cui c’è poco da raccontare a chi non lo ha ancora visto, per fargli assaporare al meglio le sorprese. Misto di commedia e giallo all’interno del sovra-genere “film con stangata”, il film di Ridley Scott (che si cimenta con generi e toni inconsueti per lui) mette in scena alcuni colpi di scena ben congegnati, all’interno di una storia che diverte ma anche tocca in profondità. Si sfiorano temi importanti (la paternità, i rapporti tra le persone, le insicurezze di persone immerse nella vita contemporanea), ma soprattutto ci troviamo di fronte a un film che scorre liscio dall’inizio alla fine, che lascia pochi margini per capire dove sta l’inghippo e che, alla fine, prima lascia con l’amaro in bocca e poi ricompensa con la giusta dose di “zucchero” Perché un finale diverso da questo (il migliore possibile, e tra i migliori nei film hollywoodiani delgi ultimi anni) sarebbe stato crudeltà per il simpatico protagonista, interpretato da un Nicolas Cage per una volta giustamente sopra le righe. Nel senso che lo è per servire il suo personaggio e non per naturale tendenza a strafare.,Antonio Autieri

Il genio della truffa
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