Anche se in Italia esce con il titolo del primo film, questo è il quarto titolo di una serie spagnola che in patria ha avuto grande successo. Torrente è un ex commissario di polizia: sporco, trasandato, razzista, ubriacone e drogato, si arrangia rubando, scroccando, subaffittando la sua casa a immigrati clandestini e compiendo ogni sorta di sopruso ai danni di chi gli capita. Dopo essere stato cacciato da un posto di vigilante, vuole subappaltare a due ragazzini un omicidio di cui è stato incaricato, ma questi hanno paura e scappano; in realtà il contratto era falso, per incastrarlo; così viene colto sul fatto e finisce in prigione, dove cerca di organizzare un’evasione durante una partita di calcio stile Fuga per la vittoria. Definire “triviale” il film è fargli un complimento: di fronte a Torrente anche la peggiore delle più becere commediacce all’italiana viene rivalutata. I dialoghi, le gag scatologiche, le scene pseudo pornografiche, sono di una tale povertà (doppiaggio compreso) che non riescono nemmeno a strappare una risata, riuscendo a trasmettere soltanto una sensazione di fastidio che spinge lo spettatore a uscire quanto prima dalla sala. Dopo aver visto questo quarto episodio, del fatto che i primi tre film della serie non sono mai usciti in Italia possiamo solo ringraziare. Speriamo che, dopo questa apparizione, le gesta del commissario Torrente – almeno per quel che ci riguarda – tornino nell’oblio.,Beppe Musicco

Il commissario Torrente – Il braccio idiota della legge
Torrente accetta di diventare killer per guadagnare soldi facili, ma viene incastrato e finisce in galera.