Torna a Venezia 2021 in concorso Paul Schrader: dopo il parzialmente deludente First Reformer – La creazione a rischio presentato nel 2017 alla 75ª edizione della Mostra, con Il collezionista di carte il regista statunitense fa invece colpo con una storia di redenzione e vendetta. William Tell è un ex soldato scelto, ex galeotto e brillante giocatore di blackjack: viaggia di stato in stato e di casinò in casinò, occupando il tempo e accumulando piccole vincite. Quando durante una delle sue sessioni di gioco incontra un ragazzino di nome Cirk in cerca di vendetta per suo padre, il passato burrascoso di William tornerà a tormentarlo, rivoluzionando i suoi equilibri e costringendolo a mettere in discussione l’intera sua esistenza.

Il dilemma del perdono e i drammi che esso porta con sé sono il fulcro dell’intera storia portata sullo schermo da Paul Schrader, che dopo qualche intoppo produttivo causato dalla pandemia riesce a regalare al pubblico della di Venezia uno dei più bei film in concorso alla Mostra di Venezia 2021. Il collezionista di carte  porta con sé il fascino dei veri film da festival, capaci non solo di metterci di fronte pezzi d’arte finemente realizzati, ma anche di trasportarci nel cuore delle storie che raccontano facendoci sentire parte di esse. Schrader ci catapulta dunque in un thriller ad alta tensione, dominato da un Oscar Isaac duro e tenero insieme, che per due ore detta il ritmo di un racconto fatto di violenza, amore e riscatto; insieme a lui il giovane Tye Sheridan nei panni di Cirk, giovane dal passato travagliato in cerca di vendetta per suo padre suicida: c’entrano un ex maggiore dell’esercito sadico e malvagio (il sempre inquietante Willem Dafoe) a capo di una prigione infernale ancora a piede libero, il gioco d’azzardo e la volontà di ricominciare a vivere. E di più non raccontiamo per non svelare ulteriori fondamentali dettagli: godetevi la suspense, fate attenzione alle scene forti e apprezzate i benefici delle grandi storie raccontate bene.

Letizia Cilea