Il secondo inizia dove avevamo lasciato il primo. Bello il prologo: ragazzo in treno in fuga dai carnefici si sveglia in un cottage di campagna; tutto sembra sereno, ma bastano pochi minuti perché l’incubo della morte diventi, per lo sventurato ragazzo, una realtà.,Il resto del film segue un copione prevedibile: tre ragazze, studentesse americane a Roma, partono per una vacanza in Slovacchia. Durante il viaggio in treno incontrano una loro compagna di corso che le invita in una beauty farm: qui verranno registrate e messe all’asta per il massacro. C’è fortunatamente il buon gusto di tralasciare le varie esperienze di sesso e droga che avevano caratterizzato buona parte del primo film, ma per il resto si tratta di un secondo capitolo che segue a ruota il primo, senza per altro dimostrare particolare inventiva. Si sfumano le psicologie dei carnefici con due business-man americani che s’improvvisano sicari; si vuole stigmatizzare il capitalismo mostrando una realtà in cui chi ha più soldi decide chi vive e chi muore; si vuole sconvolgere con fiumi di sangue “facile” e sadismo gratuito, ma alla fine ciò che rimane è il nulla e anche lo spettatore più fanatico si chiederà se davvero fosse necessario questo seguito.,Andrea Cassina

Hostel. Part II
Tre ragazze americane, studentesse di arte a Roma, partono per una vacanza a Praga. Durante il viaggio incontrano una compagna di corso che le invita in una beauty farm in Slovacchia: le tre sprovvedute accettano e per loro inizia l’incubo.