Girato totalmente in soggettiva, così che lo spettatore abbia lo stesso punto di vista del protagonista, Hardcore! del moscovita Ilya Naishuller è sicuramente una visione nuova e differente nel campo del cinema (anche se assomiglia molto di più a un videogioco).  Di Henry, il protagonista del film, scorgiamo sempre e solo gambe e braccia. I numerosi attori (in maggioranza stuntman) che impersonano Henry hanno una GoPro Camera su un supporto all’altezza del viso: quello che vedono loro, vediamo anche noi. Henry si sveglia in un laboratorio, senza una gamba e un avambraccio, che gli vengono impiantati da una dottoressa che dice di essere sua moglie Estelle (Haley Bennett) e che l’ha praticamente riportato in vita. Henry non sa niente, non ricorda niente, se non qualche sprazzo di scene con il padre (Tim Roth), e le sue corde vocali non funzionano, così non è nemmeno in grado di parlare. Ma capisce subito che qualcosa non va – Estelle viene rapita – e che è meglio darsela a gambe, visto che iniziano a sparargli addosso. Da quel momento e per circa 90 minuti di film quello cui assistiamo è una corsa continua (il paragone con Lola corre o con i film di Jason Bourne non è fuori luogo), un parkour che prevede lanci col paracadute, bungee  jumping, voli con motociclette e altri salti vari, condito però da spari, esplosioni, soldati con lanciafiamme, mitragliatrici, accoltellamenti e torture varie con tutti gli utensili possibili. Sembra che tutta la città di Mosca, dove è girato gran parte del film, sia mobilitata per fare la pelle al nostro eroe, che viene aiutato solo da un inglese, Jimmy (Sharlto Cooper), un misterioso personaggio che appare ogni volta sotto aspetti differenti (un barbone, un soldato mimetizzato, un ufficiale della seconda guerra mondiale). Peccato che Jimmy non riesca ad aiutare Henry che solo per pochi minuti, prima di essere ammazzato, salvo ricomparire sotto panni differenti in un’altra scena del film (ma non ne sveleremo il motivo). Henry deve cercare di ritrovare Estelle, a quanto pare rapita dal potentissimo Akan, un uomo con capacità paranormali, in grado di piegare chiunque alla sua volontà e con a sua disposizione un esercito  (è il caso di dirlo) il cui unico scopo è fermare Henry. La visione di Hardcore! non è una passeggiata: per quanto la camera sia stabilmente attaccata al corpo del protagonista, tante e tali sono le acrobazie e i movimenti cui è sottoposto che sembra di stare su un ottovolante che non smette mai. Non concentratevi neanche sulla trama, non ne vale la pena. Se siete fanatici dei videogiochi sparatutto in prima persona (tipo “Doom” o cose del genere) probabilmente tornerete a vederlo in attesa di un sequel (molto probabile). Se non vi è bastata l’azione in Fast and Furious, questo vi darà sollievo. Ma se avete mangiato da poco o non amate le attrazioni da brivido dei luna park, pensateci due volte: Hardcore! potrebbe essere un’esperienza che anche il vostro stomaco ricorderà.

Beppe Musicco