L’incipit è folgorante: un gruppo di scimpanzè, simili a quelli di 2001 Odissea nello spazio, trovano un teschio e scoprono il gioco dal calcio… Lo sviluppo successivo, nonostante qualche altro ammicco cinefilo (c’è perfino un “l’orrore, l’orrore” alla Apocalypse Now) e la firma di un premio Oscar come Juan José Campanella (che vinse il riconoscimento per il noir Il segreto dei suoi occhi) è invece molto semplice, uno spasso per bambini ma che può divertire anche gli adulti al seguito: meglio se, gli uni e gli altri, appassionati di calcio. E anche di calcetto, o meglio calcio balilla o biliardino che dir si voglia. Passatempo, anzi vero e proprio sport, di cui eccelle il piccolo Amedeo, timido ragazzino che si scatena con gli omini metallici – che cura con passione – di un gioco da bar in cui è un vero campione. Un giorno, incoraggiato dalla dolce Laura, sconfigge il bullo Ezequiel Grosso. Che anni dopo, tornato nella cittadina da calciatore affermato, si vuole vendicare di Amedeo, rimasto invece solo un giocatore da calcio da tavolo… Per cominciare, compra l’intero paese: e promettendo uno stadio da sogno, inizia con il distruggere il bar e quindi il vecchio biliardino, con i piccoli eroi di Amedeo direttamente in discarica; e rapisce perfino la bella Laura. Ma a dar coraggio ad Amedeo saranno proprio Capi, Beto, Loco e gli altri squinternati calciatori in miniatura, che prendono vita propria e lo accompagneranno in un’esaltante avventura. Perché «il calcio non smette mai di stupire».

Incorniciato in una storia raccontata da un padre a un figlio (con colpo di scena prevedibile per un adulto, ma simpatico per un piccolo spettatore), il debutto nell’animazione di Campanella è un film semplice e divertente, non perfetto ma appassionante. Film ad alto budget per gli standard argentini, si avvale di animatori che hanno anche lavorato a Hollywood; la storia zoppica qua e là, come pure i dialoghi, ma il lavoro sull’animazione è di buona qualità (con particolare rilievo agli omini del calcio balilla). Mentre la morale dell’unione che fa la forza, della passione e della lealtà che bisogna mettere in ogni cosa (sport o gioco che sia) e dell’amicizia che sostiene le imprese passano con efficacia nei bambini.

Antonio Autieri