Stefano Mordini dirige un cast, che ruota attorno a Riccardo Scamarcio e Valerio Mastandrea, mettendo in scena in sei episodi (sarebbe più corretto dire quattro episodi più un prologo e un epilogo), l’infedeltà maschile. Si parte con una moglie gelosa (Euridice Axen) che fa il terzo grado al marito (Massimiliano Gallo) sull’aereo per le vacanze, convinta di essere appena stata tradita. Una coppia (Mastandrea, Valentina Cervi) si confessa il reciproco tradimento. Un venditore “lumacone” e un po’ laido (Scamarcio) durante una convention cerca l’occasione per una conquista facile, rendendosi ridicolo. Un impiegato delle poste (Mastandrea) passa le serate in un locale di scambisti e voyeur mentre la moglie (Marina Fois) pensa che sia a vedere le partite di basket. Una moglie (Laura Chiatti) è convinta di aver visto il marito (Scamarcio) insieme a un’altra donna, ma lui la convince di essersi immaginata tutto. Tre mariti fedifraghi (Gallo, Mastandrea, Scamarcio) si ritrovano a cena per parlare di donne, sesso e tradimenti.
Gli Infedeli è il remake, meno volgare, del francese Les infidèles del 2012 e un omaggio alla commedia italiana a episodi degli anni 60 – 70; inevitabili, infatti, i riferimenti ai film di Risi e Monicelli. Guardando i singoli episodi, però, si assiste a una messa in scena senza particolare mordente; lo spettatore alla fine si chiede se sceneggiatori e produttori abbiano voluto mettere alla berlina un certo modo di essere maschile o se invece non ci sia un po’ di compiacimento nei confronti del maschio “cacciatore per natura”. Manca, quindi, un certo graffio nella scrittura e non si contano i luoghi comuni su uomini e donne (in particolare l’episodio che vede insieme Mastandrea e Valentina Cervi e l’epilogo del film). Ogni singola storia, quindi, lascia un po’ insoddisfatti anche se l’episodio del marito che passa le serate nel locale porno, si fa apprezzare per un finale non scontato.
Interessante notare che Riccardo Scamarcio è presente in questo film con tre ruoli: attore, coproduttore e sceneggiatore (insieme al regista e a Filippo Bologna) e ritrova Mordini che lo aveva diretto in Pericle il nero e ne Il testimone invisibile. Ma ci sono anche altri ritorni: Scamarcio con Mastandrea (Euforia), Scamarcio con Laura Chiatti (non si contano le volte che hanno lavorato insieme, a partire da Ho voglia di te), Mordini con Valentina Cervi (Provincia meccanica). A proposito del cast, Scamarcio e Mastandrea vanno con il pilota automatico; personalmente abbiamo apprezzato di più Valentina Cervi e Marina Fois. Una curiosità. Il prologo sull’aereo, ricorda il prologo di un altro film a episodi: Storie pazzesche dell’argentino Damián Szifrón. Ma forse è solo un caso…
Aldo Artosin