Filippo (Francesco Arca) è il gigolò più avvenente e desiderato dalle donne che si trovi in circolazione. È bello e sexy, ma non spicca certo per intelligenza: ogni volta che apre bocca gli escono solo una sfilza di noiosissime banalità. A causa di un gravissimo incidente stradale Filippo viene sottoposto a una plastica che gli stravolge i connotati facendolo risvegliare con un viso e un corpo completamente diversi: in pratica, un’altra persona (infatti è Lillo). Disperato perché rifiutato dalle donne, il nuovo Filippo si rivolge all’unica persona in grado di insegnargli a essere affascinante, puntando sulla sensualità e la dialettica piuttosto che sul corpo: Max (Greg), il più grande e ambito gigolò di sempre, ritiratosi misteriosamente dal giro. Ma nonostante le lezioni di Max, Filippo continua a perdere clienti. Un giorno però, per un oscuro motivo, una giovane e bella colombiana di nome Juanita (Maryna, nome d’arte di Marina Valdemoro Maino) decide di avvalersi delle prestazioni di Filippo. Peccato che Juanita sia figlia di una coppia di pericolosissimi narcotrafficanti: il gelosissimo Joaquim (Corrado Guzzanti) e Maria (Ilaria Spada).
Lillo e Greg continuano a giocare coi ruoli che li hanno resi famosi in radio con la trasmissione “610 Sei Uno Zero”, riprendendo non solo il tormentone del Greg bello, buono e intelligente contrapposto al Lillo brutto e frustrato, ma anche con altre gag come il DJ di “Radio Coatta Classica”, l’intervento di Valerio Lundini nel ruolo di un terrorizzato boyfriend di Juanita o la bravissima Daniela Piperno che ricalca il personaggio alla Edna Mode de Gli incredibili per incarnare l’agente che gestisce gli appuntamenti di Filippo.
Il film però, pur con l’aiuto di un regista vero come Eros Puglielli, evidenzia come Lillo e Greg siano molto bravi nei loro sketch surreali, nelle gag veloci, nelle idee originali; ma che fatichino a dare a tutto questo una trama coerente e consistente. Il contrasto, spesso usato dal duo, tra alto e basso, elegante e volgare, eloquio forbito e parlata gergale porta spesso alla risata, specie se unito al talento di un Corrado Guzzanti nei panni di una sorta di Pablo Escobar ossessionato che un uomo possa attentare alla purezza della figlia. Gli idoli delle donne procede però a singhiozzi, e i legami tra i momenti più divertenti e definiti finiscono per essere dei riempitivi forzati o con poco senso.
Beppe Musicco
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