Arturo Meraviglia è un impresario teatrale sull’orlo del fallimento e inseguito dai creditori; un lontano zio gli lascia in eredità due bambini estremamente beneducati, uno dei quali ha il dono della telecinesi. Gli spettacoli magici del nuovo pupillo risanano la situazione economica di Meraviglia, e potrebbero risollevare le sorti del teatro fatiscente. Un gruppo di pericolosi ricercatori scientifici, tra cui c’è anche l’affascinante e ignara dottoressa Flavia, reclama tuttavia la presenza del bambino nel proprio istituto per poterne “monitorare” la salute…
Presentato alla Festa del Cinema di Roma 2019, Il giorno più bello del mondo è la nuova commedia scritta, diretta e interpretata da Alessandro Siani. Con questo film il comico esce dalla propria comfort zone per rivolgersi a un pubblico di bambini e famiglie, con il proposito di intrattenere ed emozionare grazie a una storia di amicizia, sogni e magia. Una magia che ricorda da vicino quella della serie Vita da Strega, con arricciamento del naso e oggetti volanti. Giovanissime le due controparti del protagonista: Rebecca, una bambina estremamente intelligente (Sara Ciocca), e il piccolo e dolce Gioele (l’esordiente Leone Riva), chiuso nel silenzio ma con due occhioni azzurri capaci di smuovere più di qualsiasi potere. Insieme a loro non mancano momenti divertenti: uno su tutti è il racconto di una favola della buonanotte, con una Cenerentola reinventata e originaria di Roccaraso.
Se la comicità è a misura di bambino, a livello di comprensibilità, invece, il film non è accessibile a tutti: rimane troppo napoletano, nei riferimenti, nelle espressioni e nella pronuncia stessa, spesso inintelligibile. Si consideri poi che vengono inseriti anche dialoghi in inglese tra gli scienziati oppure tra la dottoressa Flavia e il suo ex (quando è stressata tende a parlare in un’altra lingua, viene giustificato…): una scelta poco coerente e che stride con la parlata stretta che si sente per il resto del tempo.
L’avvio della storia è didascalico ma comunque simpatico, con un piccolo protagonista dietro le quinte che riceve dal padre la missione di portare la gioia nel mondo; a seguire, un Meraviglia ormai adulto e fallito, bisognoso di ritrovare lo stupore che rende speciale il suo cognome. La storia poi prosegue in maniera prevedibile e scoordinata, alternando ristrettezze economiche, spettacoli e provini per un talent show sotto gli occhi degli scienziati, strutture ipertecnologiche e piani di fuga. Non aiuta in questo senso la regia di Siani stesso né la scelta di personaggi banali, al limite della caricatura: a un team di “improbabili” eroi – il socio in affari (Giovani Esposito), il parcheggiatore abusivo, l’ingenua e idealista dottoressa, una segretaria cinese tutta kung-fu e stereotipi – si contrappone un gruppo di scienziati senza scrupoli. È un peccato specialmente per Leigh Gill, clown dalla profonda umanità in Joker di Todd Phillips e ridotto qui ad essere un nano “brutto e cattivo”: le prese in giro sul suo aspetto e sulla sua insulsa psicologia criminale chiudono la commedia con una pessima caduta di stile.
Roberta Breda