È stato un film che ha entusiasmato pubblico e critica alla Mostra di Venezia 2017, per l’originalità, la profondità e il coraggio produttivo. Gatta Cenerentola, il film d’animazione diretto a dieci mani da Alessandro Rak (già apprezzato ne L’arte della felicità vincitore dell’EFA Award, l’Oscar europeo), Ivan Cappiello, Marino Guarnieri, Dario Sansone. Il titolo, che compare in una scena, nel dettaglio di un libro letto da Mia (un personaggio chiave del film), evoca una fiaba di Giambattista Basile inserita ne Lo cunto dei cunti. La storia, però, prende una piega diversa. Gatta Cenerentola diventa il soprannome di Mia, affibbiato da Angelica: ovvero la matrigna che ha manipolato, sposandolo, l’ingegnere Basile, padre di Mia. Per poi (non sveliamo nulla di clamoroso, avviene all’inizio del film) farlo uccidere dal diabolico Salvatore Lo Giusto, detto o’Re. Salvatore voleva la morte di Basile, l’ingenuo che ha costruito la nave Megaride, dagli ologrammi fiabeschi, che registrano e riproducono gli eventi accaduti all’interno. Basile voleva creare, con Megaride, la città della scienza per far rinascere il porto di Napoli. Ma per Lo Giusto, che usa la tecnologia per traffici di cocaina, erano sogni di una bontà ingenua e improduttiva. È lui l’uomo che può costruire, nella Napoli che ha in mente.

C’è tutto in questo film che si nutre di letteratura e realtà contemporanea: i buoni sono buoni, come Primo Gemito, fedele guardia del corpo di Basile; e i cattivi sono cattivi. Come le sei figlie di Angelica (una in realtà è un trans), che, ormai grandi, lavorano come ballerine e seduttrici di uomini. C’è l’invidia, la volgarità e la pusillanimità che sono mostrate per quello che sono.  E c’è anche la generosità che non smette mai di generare speranza nel futuro.

Nel panorama italiano dell’animazione, che negli anni ha visto artisti come Bruno Bozzetto diventare icone cult, è una bella notizia la produzione e distribuzione di Gatta Cenerentola. Non più film per bambini o per ragazzine (si ricorda il successo internazionale delle Winx, nate anni fa in una piccola casa di produzione con sede a Loreto) ma film che nascono per il pubblico adulto e che dimostrano come le fiabe, questa volta dark, con le loro animazioni perfette e le musiche travolgenti e piene di energia, possono tornare ad avere un posto nel nostro immaginario. Ottime le voci dei doppiatori/attori: Alessandro Gassmann, Massimiliano Gallo e Maria Pia Calzone.

Emanuela Genovese