Enrico Brignano è un comico romano, noto per le sue esibizioni televisive e teatrali nelle quali mette in scena monologhi sulle idiosincrasie e le contraddizioni della vita quotidiana. È un “One man show”, un affabulatore capace di incantare e divertire il pubblico per ore. Nel film interpreta Fedele, un uomo vessato dal suocero, nonché datore di lavoro dispotico, e dalla moglie alla perenne ricerca di una gravidanza che non arriva. Fedele si è dovuto fare carico anche della scomparsa del fratello Vittorio, caduto in acqua con la sua auto e mai più recuperato. Così Fedele è rimasto da solo a doversi occupare anche della famiglia del fratello: la moglie (che è sorella della moglie di Fedele) perennemente depressa e due gemelline petulanti. Così, quando in un video promozionale di Cuba si vedono le immagini di Vittorio che balla in un locale dell’Avana, in famiglia scoppia il putiferio, e Fedele decide di andare a Cuba a recuperarlo. Il suocero, non fidandosi, mette sulle tracce dell’uomo anche un’investigatrice privata; a completare la spedizione anche l’ex segretaria di Vittorio, ancora innamorata di lui. Appena arrivato all’Avana, Fedele si imbatterà proprio nella socia in affari del fratello, che adesso si fa chiamare El Tiburòn (lo squalo), ricatta con foto combinate gli europei alla ricerca di avventure sessuali sull’isola e non ha nessuna intenzione di tornare a casa.,Girato veramente a Cuba (una volta tanto niente sfondi digitali) con una serie di personaggi locali spontanei ed efficaci, il film cerca di sfruttare la fama dei protagonisti (Pannofino quest’anno è stato protagonista anche in Boris) e della bella Aurora Cossio con una storiella la cui morale ricorda un film del 1968 di Ettore Scola con Alberto Sordi e Nino Manfredi: Riusciranno i nostri eroi a ritrovare il loro amico misteriosamente scomparso in Africa: alle contraddizioni e alla disumanità dei rapporti della società occidentale, viene contrapposta l’accoglienza e la naturalità di persone che vivono con mezzi assai minori dei nostri (e magari sono più disposte a chiudere un occhio sui modi per sbarcare il lunario). Così il film scivola via, tra un balletto, un inseguimento lungo le vie dell’Avana e la scoperta che anche Cuba è piena di italiani. Purtroppo si ride poco: Brignano si fa spesso rubare la scena dagli altri personaggi e fa fatica a mostrare le sue qualità; Pannofino fa la macchietta del cialtrone sempre in fuga, Aurora Cossio è una bella ragazza che per il momento si limita a ballare e ammiccare. Alla fine si sorride, ma se si vuole ridere allora è meglio guardarsi Brignano in televisione a Zelig.,Beppe Musicco

Faccio un salto all’Avana
Quando Fedele scopre che il fratello Vittorio, dato per morto da sei anni, è vivo e vegeto a Cuba, decide di partire per riportarlo in Italia.