A Valparaíso Ema, giovane ballerina, va in crisi e con lei il suo matrimonio con Gastón, di 12 anni più vecchio di lei; e che è anche il regista della loro compagnia, che fa teatro sperimentale e danze d’avanguardia. La coppia va in pezzi dopo la rinuncia a Polo, un ragazzino colombiano problematico che avevano adottato: ma poi lo avevano “restituito” indietro dopo che si era rivelato – con i suoi gesti provocatori e violenti, tra cui un incendio che ha quasi ucciso la sorella di Ema – ingestibile per due genitori immaturi e fragili. E quindi rifiutato da entrambi, che pure si accusano a vicenda per il fallimento. Polo è comunque rimpianto dalla ragazza che mette in atto, con l’aiuto di alcune colleghe della compagnia (che ballano al ritmo del reggaeton che spesso trasformano le sequenze in videoclip), un piano diabolico ai danni dei nuovi genitori del bambino per poterlo “recuperare”.
Ema arriva nelle sale italiane esattamente un anno dopo la sua presentazione alla Mostra del Cinema di Venezia 2019, dove il film diretto dal cileno Pablo Larraín correva nel concorso principale. Al Lido non erano mancati sostenitori (ma anche detrattori). Non noi, cui personalmente non è andata per nulla giù quest’opera molto pretenziosa e inutilmente scandalistica di un regista che ha fatto altre volte molto meglio (e mai peggio…).
Quello di Larraín è un gran pastrocchio irritante, che unisce più film in uno: dopo un faticoso inizio da dramma coniugale sopra le righe, con scenate e lacrime (altro che Storia di un matrimonio di Noah Baumbach…), si passa a confuse riflessioni sulle diverse filosofie artistiche nel gruppo che va in pezzi in parallelo alla coppia, poi un thriller a luci rosse con Ema che flirta con chiunque le capiti a tiro (a partire dai nuovi genitori adottivi di Polo, diventando l’amante di entrambi) per finire poi con un finale surreale da commedia almodovariana. Nonostante i due bravi interpreti (Mariana Di Girolamo è una rivelazione, Gael García Bernal è sui suoi standard), il film è perdibilissimo.
Antonio Autieri