Enzo Monteleone affronta senza timore un episodio doloroso e misconosciuto della guerra d’Africa, attraverso la vicenda di un giovane universitario siciliano, arruolatosi come volontario e mandato nel deserto libico. Alla semplice umanità dei soldati Monteleone contrappone la stolidità dei vertici militari, e la mancanza di appoggio (aerei, armi, carburante, ma anche acqua e viveri) che decretò la sconfitta delle nostre truppe nella battaglia contro gli inglesi. Girato con mezzi modesti (e volendo ricostruire una battaglia si nota molto), il film non sfugge a una certa retorica antimilitarista, ma ha il pregio di rappresentare personaggi credibili, rompendo anche il tabù che vieta di parlare dei nostri soldati se non come partigiani in lotta contro il fascismo.