Dune è un pianeta desertico ricco però di una preziosa spezia, il possesso della quale dona potere e ricchiezza. Quando l’imperatore delle Galassie ne affida il controllo alla famiglia Atreides, si innesca un’inevitabile guerra con gli spietati Harkkonen. Sarà Paul, ultimo capostipite degli Atreides, aiutato dai Fremen, popolo del deserto, a dover fronteggiare la minaccia e a compiere il suo destino…
A inizio anni 80 Dino e Raffaella De Laurentiis affidarono al giovane David Lynch (che fino ad allora aveva girato Eraserhead e The Elephant Man) la trasposizione cinematografica del primo romanzo del ciclo fantascientifico Dune di Frank Herbert, uscito nel 1965. Per realizzare il film ci vollero tre anni di duro lavoro per rendere al meglio la complessità della storia e l’ambientazione galattica. Alle prese con la fantascienza, Lynch realizzò un film totalmente all’interno del genere cui volle dare però la sua impronta di autore. Il suo Dune è un film discontinuo, a tratti interessante ma in alcuni momenti noioso, con alcune trovate molto riuscite come la realizzazione dei vermi giganti del deserto affidata al maestro Carlo Rambaldi o come l’imponente scenografia; non mancano però cadute di tono un po’ kitch. Per apprezzarlo veramente lo spettatore di oggi deve calarsi totalmente negli anni 80, quando l’evoluzione degli effetti speciali era solo all’inizio, non esisteva la computer grafica come la conosciamo oggi e molti ambienti erano ricostruiti in studio. Rispetto al Dune di Denis Villeneuve che si ferma a metà, quello di Lynch racconta tutti gli eventi del primo libro della saga. Costato 40 milioni di dollari, il film ne incassò oltre 30 milioni, diventando però in seguito un vero cult in home video. Il cast vede Kyle MacLachlan nei panni di Paul Atreides, Virginia Madsen in quelli della principessa Irulan, Silvana Mangano è la reverenda Madre, Sting è il cattivo Feyd e Richard Jordan è Duncan.
Aldo Artosin
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